La collaborazione fra Hubert Hurkacz e il suo allenatore Craig Boynton – il riconoscibilissimo omaccione dalla folta barba bianca – era iniziata nel marzo del 2019. Oggi, cinque anni e cinque mesi dopo, giunge a conclusione, in concomitanza con la sconfitta del polacco (con problemi al menisco) al secondo turno degli US Open. Quando Boynton, coach statunitense che in precedenza aveva seguito anche Jim Courier, Mardy Fish, John Isner, decise di occuparsi di Hurkacz, il classe ‘97 era poco più che un ragazzino. Oggi è numero sette del mondo (è appena stato sei), ed è riuscito a ritagliarsi un ruolo di primo piano nel tennis polacco accanto all’indiscussa autorità di Iga Swiatek.
“Questi ultimi cinque anni sono stati un viaggio speciale”, ha detto Boynton su Instagram. “Abbiamo raggiunto picchi incredibili e siamo cresciuti tantissimo”. Miami 2021 fu il primo di questi picchi: vittoria contro l’amico Jannik Sinner e primo titolo mille della carriera. Poi, la semifinale a Wimbledon e, nel frattempo, l’onore di chiudere la carriera di Federer a Wimbledon; a ciò è seguito l’ingresso nei primi dieci e la qualificazione alle ATP Finals. Quindi, il successo a Shangai l’autunno scorso.
“Tuttavia, anche le cose belle finiscono. Io e Hubi abbiamo deciso consensualmente (“mutually agreed”) di separare le nostre strade. Sono grato del tempo passato insieme”.
Una separazione, dunque, alquanto pacifica, o almeno questo traspare dalle parole del coach. Entrambi, ora, sono aperti a nuove possibilità: Hurkacz non ha ancora annunciato il nuovo allenatore, né si può dire se lo farà nelle prossime ore. Intanto, ha contraccambiato i saluti pubblici.
