Pulizia dei gesti, variazioni e timing: si allena a New York
(G.B. Olivero, La Gazzetta dello Sport)
L’ operazione Us Open entra nel vivo oggi con il primo allenamento sui campi di Flushing Meadow. Ieri Jannik Sinner ha riposato, ma adesso è il momento di riprendere in mano la racchetta. Gli ultimi giorni prima di un grande torneo non si fanno lavori particolari, ma si rifinisce la condizione con la consapevolezza che poi la forma ideale si trova turno dopo turno. Rispetto a Cincinnati le condizioni saranno diverse soprattutto per quanto riguarda il campo, molto meno veloce rispetto al Masters 1000 appena concluso ma solitamente anche meno rapido della superficie su cui a gennaio Sinner ha conquistato il suo primo titolo Slam a Melbourne. Il cemento di Flushing Meadow non è mai perfettamente identico a quello dell`anno precedente e quindi i primi allenamenti serviranno proprio a prendere confidenza con terreno e palline.
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Il rendimento della prima palla è buono (79,46% di punti nel 2024, inferiore solo a Dimitrov): a Cincinnati sono arrivati 13 ace contro Tiafoe, 12 contro Zverev, 10 contro Rublev, 9 contro Michelsen. Ma a volte le percentuali sono basse (54% nel primo set con Zverev, la media stagionale è 61,71%: fanno meglio ben 30 giocatori) e quindi deve entrare più spesso. In questi giorni Vagnozzi e Cahill insisteranno sul timing: il lancio della palla, il ritmo del movimento, l`impatto. Naturalmente è fondamentale anche la varietà delle traiettorie. Nei momenti più delicati Sinner preferisce da sinistra la botta piatta a uscire, ma ha ampliato progressivamente il suo bagaglio e adesso sa usare bene slice e kick.
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Oggi il sorteggio disegnerà il teorico percorso verso la finale: Djokovic eventualmente solo all`ultimo atto, Alcaraz o Zverev in semifinale, uno tra Medvedev, Rublev, Hurkacz e Ruud nei quarti. L`Italia ha quattro teste di serie (ci sono anche Musetti 18, Arnaldi 30, Cobolli 31), solo gli americani ne hanno di più (cinque, tutti tra il 12° posto di Fritz e il 20° di Tiafoe). Tra le mine vaganti del tabellone c`è ovviamente Matteo Berrettini (semifinalista a New York nel 2019), che non è testa di serie e che a Wimbledon giocò al secondo turno contro Sinner. Speriamo che la storia non si ripeta. Da scoprire anche se il debutto del numero uno sarà lunedì o martedì. Usando le lenti a contatto, Jannik preferisce essere programmato di giorno, però nel corso del torneo gli toccherà sicuramente giocare anche nella sessione serale. Ciò che conta, comunque, è fare sette partite. E vincerle, possibilmente.
Punti e premi persi in base alle regole (Corriere dello Sport)
La sentenza sul caso di doping di Jannik Sinner emessa dal tribunale indipendente presieduto dai giudici David Sharpe KC, Tamara Gaw e Benoit Girardin, comprende 33 pagine di analisi legale e 120 punti che dettagliano le sezioni del documento. Per chiarire la situazione, sono ben note le cause della contaminazione, e facendo affidamento sulla sentenza stessa, rispondiamo ad alcune domande sulle dinamiche e gli altri aspetti rilevanti del caso. Perché Sinner è ritenuto innocente? Dopo aver valutato gli elementi, il tribunale è giunto alla conclusione che il giocatore abbia dimostrato l`origine della sostanza proibita. Accettata la spiegazione secondo cui la contaminazione involontaria da parte del fisioterapista, Giacomo Naldi, sia stata la fonte della sostanza trovata nei campioni positivi (un miliardesimo di grammo). Il tribunale ha anche accettato che Sinner non fosse a conoscenza che: 1) il preparatore Umberto Ferrara avesse il Trofodermin; 2) Il Irofodennin contenesse una sostanza proibita (Clostebol); 3) Naldi avesse usato il Trofodermin per trattare il proprio dito tagliato.
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Perché il caso è stato reso noto solo dopo la sentenza? Essendo stati accettati i ricorsi d`urgenza di Sinner al quale è stato concesso il via libera per giocare, la questione poteva essere esposta pubblicamente solo dopo il verdetto. Quanto può durare la sospensione per doping di un giocatore? Perché Sinner non è stato sospeso? Per doping i tennisti solitamente affrontano una squalifica di quattro anni, se l`infrazione è ritenuta intenzionale, o di due anni, se non lo è. Qualora non sia intenzionale, il periodo di squalifica può essere ridotto o sospeso a patto che l`atleta riesca a dimostrare il percorso accidentale attraverso cui la sostanza è entrata nel suo sistema, cosa che Sinner è riuscito a dimostrare con prove ritenute solide.
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Chi sono i medici ad aver seguito il caso? La sentenza riporta il parere di tre medici: i professori Jean-Franiois Naud e David Cowan e il dottor Xavier de la Torre. Due dei tre esperti non erano a conoscenza dell`identità dell`atleta.
Sinner, il problema delle precauzioni La Wada riflette se presentare ricorso (Marco Bonarrigo, Il Corriere delle Sera)
Il giorno dopo l`esplosione del caso Clostebol, la principale preoccupazione di Jannik Sinner e del suo entourage è stata capire se la sentenza di proscioglimento dell`International Tennis Integrity Agency (Itia) verrà appellata o meno dalla Procura Antidoping di Roma o dalla Wada, gli unici due soggetti titolati a opporsi davanti al Tas di Losanna. E se Roma al momento tace, la Wada ha fatto sapere di «esaminare con attenzione la documentazione riservandosi la facoltà di presentare appello». Appello che andrà inoltrato entro la mezzanotte del 6 settembre, a due giorni dalla fine degli Us Open. Il ricorso avrebbe enorme riscontro mediatico: la non accettazione dell`arbitrato Itia farebbe presuppone che Nado Italia e/o Wada non credano che Sinner abbia esercitato «tutte le precauzioni necessarie per evitare di risultare contaminato a sua insaputa», l`unico capo di imputazione contestabile con il Clostebol, sostanza che non può essere usata per doparsi volontariamente.
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Quale scenario potrebbe proporsi nel caso Sinner? In appello il ricorrente potrebbe chiedere al preparatore atletico di Sinner, Umberto Ferrara, perché trasportasse un farmaco dopante di uso molto specifico nel suo bagaglio, pur nella certezza (è un laureato in scienze farmaceutiche) della sua natura e per quale ragione Ferrara abbia consigliato il farmaco steroideo al fisioterapista Giacomo Naldi per curare un banale taglio, sapendo che non sarebbe bastato lavarsi le mani per eliminare il rischio di contaminazione.
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Losanna bacchetta piuttosto duramente l`antidoping italiano colpevole di non aver «presentato uno scenario alternativo concreto che permetta poi all`atleta (su cui grava comunque l`onere della prova) di presentare a sua volta le prove per confutare le affermazioni della controparte». Una sorta di avviso a non forzare le cose su casi come questo di cui soprattutto l`antidoping italiano potrebbe tenere conto, rinunciando all`appello.
La resa dei conti (Paolo Rossi, La Repubblica)
La prima nottata è passata, di solito la più dura. Ma le prossime? Il futuro? Le mosse successive? Nella stanza d`albergo di New York, dove si è trasferito dopo il trionfo di Cincinnati e la contemporanea assoluzione nel processo per doping della Itia, Jannik Sinner in realtà deve ancora metabolizzare il caos che gli è intorno: l`eco rimbomba ancora forte. Con lui ci sono i suoi due coach, Simone Vagnozzi e Darren Cahill, oltre ad Alex Vittur, manager del tennista.
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Ci sarà più di un prezzo da pagare, e probabilmente lo ha messo in conto anche il diretto interessato. Per ora siamo sul milione di euro, tra il montepremi di Indian Wells confiscato e la parcella degli avvocati, e buon per lui che non si sono aggiunte le spese legali, che gli sono state risparmiate dall`Itia (International Tennis Integrity Agency). Altra cosa: dovrà attendere il 6 settembre per avere la certezza che la vicenda sia ufficialmente chiusa, essendo il termine ultimo per un eventuale ricorso di Wada. Questi però sono i tribunali sportivi. E quelli su più larga scala, dei social e dell`opinione pubblica? L`imputato Sinner come ne esce? La gente normale, gli appassionati, si dividono nelle opinioni. Ma anche i maghi del marketing, dei trend, cercano di analizzare la vicenda e, sebbene si ammetta la difficoltà di analizzare dall`esterno, tutti sono d`accordo che – negli ultimi mesi – la sovraesposizione di Jannik oltre ad alcune scelte comunicative e di brand lo abbiano penalizzato a livello mediatico.
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Mal che vada, ovviamente, ci sarà solo un qualche temporaneo danno d`immagine, per un ragazzo che ha sempre fatto della schiettezza la sua priorità di vita. Paradossalmente Sinner rifugge social e gossip, ritrovandosi influencer suo malgrado. Il pericolo è la macchina del fango ma, oggettivamente, che Jannik venga travolto sembra solo uno scenario ipotetico. Lo conferma Fabrizio Caldarone, da sempre nel tennis e oggi dg Europa di Odear: “Io propendo per l`idea che siamo davanti a un errore e ritengo che Sinner abbia un valore di integrità personale superiore al suo valore tennistico, per cui come uomo d`azienda ritengo che questa storia, in questa fase inziale e contestualmente finale, non intaccherà nulla dei rapporti he intercorrono nello sport, che sono di fiducia e infine anche di amicizia, CI vuole ben altro di molto più delicato”