Il russo battuto in 3 set da Davidovich Fokina. Il greco cede in 2 set al redivivo Kei Nishikori. Entrambi eliminati all'esordio nel torneo canadese
A. Davidovich Fokina b. [3] D. Medvedev 6-4 1-6 6-2
Dopo i primi giochi di grandissima solidità al servizio per Medvedev, le prime difficoltà cominciano a palesarsi in un game disastroso. Se lo scambio parte è proprio lo spagnolo a dimostrarsi incredibilmente superiore: per il russo l’unica salvezza è il servizio e, scomparso quello, il break a zero è inevitabile. Fokina è chiaramente ben consapevole dei precedenti, nel suo gioco sono ovvi i tentativi nel cambiare qualcosa per offrire palle sempre diverse all’avversario. Col russo lontanissimo in risposta, il servizio corto in slice comincia a portare tantissimi punti, issandosi sul 5 a 2. Ancora una volta, però, le fragilità mentali dello spagnolo hanno la meglio nel momento decisivo: game complicato, Medvedev torna aggressivo e Fokina va fin troppo in confusione, permettendo all’avversario di rientrare nel parziale. Lo spagnolo, però, non ha intenzione di concedere altro: Medvedev torna a sbagliare, il rovescio è sorprendentemente discontinuo, regalando traiettorie facilmente attaccabili e gratuiti evitabili. Fokina spinge ogni palla, prendendo rischi, ma senza esagerare. Set spagnolo alla prima occasione, Medvedev deve rincorrere.
La trama continua ad essere la stessa, con lo spagnolo in costante pressione alla ricerca del break immediato. Dopo un campanello d’allarme, sotto 0-30, Medvedev tira fuori l’artiglieria pesante, impedendo a Davidovich Fokina di ipotecare l’incontro. La situazione si ribalta celermente, ed è il russo questa volta a mettere il fiato sul collo allo spagnolo sul turno di servizio, giocando un tennis più ordinato e meno frettoloso. Con un gran dritto, Medvedev strappa il servizio all’avversario nel terzo gioco, mettendosi al comando del secondo set. Davidovich Fokina perde la bussola, e tra un dritto totalmente fuori e un doppio fallo regala un ulteriore break a Medvedev, che ha l’inerzia dell’incontro nettamente dalla sua parte. Da quel famigerato “0-30”, il set dello spagnolo si è trasformato in un incubo ed il risultato è severissimo: 6-1 in favore del russo, molto più quadrato rispetto al primo parziale.
Il set vinto 6-1 da Medvedev non galvanizza affatto il russo, anzi: Daniil concede due palle break a Fokina che riesce così a strappare il servizio immediatamente, portando il terzo set dalla sua parte sin dai primi colpi, proprio ciò che ci voleva per dare forza e coraggio al tennista di Rincón de la Victoria. Lo spagnolo è su di giri e dopo aver chiuso il proprio servizio a zero, sfiora un altro break ma questa volta il numero cinque del mondo nonché testa di serie numero tre del torneo salva entrambi i break point seppur con parecchia fatica. I turni di battuta di Fokina sono una formalità arrivando a ben tre servizi senza subire nemmeno un “15” di numero. Come se non bastasse una supremazia a servizio, il classe 1999 porta a casa anche il secondo break del set. C’è un dato che balza subito all’occhio e racconta tanto della situazione tennista a dir poco complessa di Medvedev: in tre game consecutivi, Daniil ha messo a referto a malapena un punto. L’espressione facciale del 28enne è tra lo stupito e chi è consapevole di aver iniziato un set che sta finendo peggio in una partita negativa. Fokina cavalca l’onda e alla seconda chance di match point chiude i giochi rispedendo a casa uno dei favoriti di questo torneo. Un successo importante per Davidoch che fa due su due contro avversari russi in questo torneo. Per lo spagnolo arrivano dunque gli ottavi di finale dell’ATP di Montreal dove tenterà di vincere la terza partita consecutiva in un torneo, situazione mai accaduta da inizio anno in 16 tornei precedenti. Per Medvedev nulla da fare e dopo la delusione Olimpica (fuori al terzo turno contro Felix Auger-Aliassime) dovrà rinviare la vittoria di un torneo che quest’anno non è ancora arrivata.
K. Nishikori b. [8] S. Tsitsipas 6-4 6-4
Kei Nishikori semplicemente sbalorditivo. Ottiene la sua prima vittoria tra i top 20 dopo le olimpiadi di Tokyo 2021, dove sconfisse il numero 7 Andrey Rublev. Regolato Stefanos Tsitsipas con un doppio 6-4, sorpassandolo negli scontri diretti (2-1 con questa vittoria) in un incontro complicato dal primo istante per il greco, che nel bel mezzo del primo set ha avuto un diverbio col padre/coach Apostolos, allontanatosi dall’angolo poco dopo. Il giapponese, grazie a questo successo, diventa il terzo giocatore con la classifica più bassa a raggiungere gli ottavi di finale di un ATP Master 1000.
Il giapponese entra in campo con grande convinzione. Non teme di mettere i piedi in campo sulle seconde di servizio di Tsitsipas; un atteggiamento che spiazza il greco, che concede il break appena al terzo gioco. Un Nishikori in grande spolvero impatta i colpi a meraviglia e comanda il gioco con un’inconfondibile nonchalance; d’altra parte, Tsitsipas continua ad andare fuori giri col rovescio, steccandone prevalentemente la maggior parte. Una prima fase di match che ammutolisce gli spalti, dato il dominio incontrastato dell’ex numero 4 del ranking, che strappa con facilità il servizio all’avversario per la seconda volta nel primo parziale. Il nervosismo del greco arriva al culmine, tanto da sfociare in un diverbio col padre Apostolos, nonché coach del numero 8 del seeding. Il padre del greco si allontana dall’angolo a seguito dello screzio con Stefanos, che da quel fatidico momento mette a segno 10 punti consecutivi, sfiorando la rimonta su Nishikori nel primo set. Il giapponese salva due palle break, reagendo al filotto di punti di Tsitsipas ed evita il disastro. Primo parziale in cassaforte, ottenuto per sei giochi a quattro.
Dopo l’apparente reazione del greco, il secondo set lo riporta di nuovo con i piedi per terra a causa di un disastroso doppio fallo, decisivo per il break conquistato da Nishikori. Il giapponese muove Tsitsipas col dritto, sorprendendolo a rete al momento opportuno ed allungando nel punteggio. Tsitsipas rincorre, restando in scia, ma il giapponese concede le briciole al servizio, impedendogli di riavvicinarsi nello score. Nishikori serve per il match, si ritrova sotto 15-30 ma il greco vanifica tutto con un dritto steccato, e il giapponese, a quel punto, mette la firma sul match con un doppio 6-4.
[2] A. Zverev b. J. Thompson 6-1 6-1 (Christian Attanasio)
1° set: Zverev dimostra di stare bene, Thompson in bambola
Ottimo inizio per Alexander Zverev che appare in forma sin dalle prime battute, dimostrando di essersi messo alle spalle i guai fisici avuti durante le Olimpiadi di Parigi. Dopo aver mosso il punteggio vincendo il primo game a servizio, il tedesco ha strappato facilmente un servizio a Thompson che sembra in affanno. L’australiano però riesce a entrare in partita, seppur in ritardo, tenendo il ritmo di Zverev sebbene il tennista di Amburgo si dimostra in pieno controllo del match, tenendo conto anche del break in apertura. Quando però il tedesco comincia a sentire profumo di set, Zverev non se lo fa ripetere due volte e conquista il secondo break di serata, regalandosi li lusso di chiudere il primo set a servizio, situazione che accade senza troppi patemi d’animo. Grandi numeri da ambo le parti per quanto riguarda la percentuale di punti vinti con la prima di servizio: 5 su 5 per Thompson, 10 su 11 per Zverev. A fare la differenza tra i due sono però altre statistiche, come per esempio i 12 colpi vincenti a 1 e il più importante ovvero il 100% di palle break vinte mentre Thompson non ne ha avuta nemmeno una.
2° set: doppio 6-1, il tedesco sul velluto
Zverev comincia ai mille all’ora anche il secondo set, mettendo in seria difficoltà Thompson che al secondo break point cede il servizio al tedesco. Come spesso capita, il tennista di Amburgo coglie la palla al balzo per surclassare l’avversario e nei successivi tre giochi chiude i suoi due turni di battuta concedendo appena un “15”, intervallati da un altro break che male di certo non fa a Zverev. Sul 4-0 naturalmente l’australiano si trovano in seria difficoltà, oltre ad apparire molto stanco nel reggere il gioco martellante del tedesco. L’unico piccolo spiraglio di luce, complice anche un mezzo passaggio a vuoto di Zverev, è un 30-0 su servizio del numero quattro al mondo che però infila quattro punti di fila aggiustando le sbavature precedenti. A quel punto, esaurita anche l’ultima misera possibilità di una rimonta che avrebbe avuto del clamoroso, Thompson regala due match point a Zverev che chiude 6-1 anche il secondo set. Partita totalmente dominata come dicono i dati: Thompson ha messo a referto solamente un punto su risposta alla prima di servizio su 17. Sarebbe però sbagliato accanirsi contro l’australiano, dato che dall’altra parte c’era uno Zverev devastante da 5 ace, 20 colpi vincenti, 5 palle break convertite e soprattutto un 12-2 che parla da sé in appena un’ora e tre minuti.
