D. Vekic b. M.Kostyuk 6-4 2-6 7-6(8)
Stoica, determinata, concreta. Potremmo definire così, senza il timore di incappare in esagerazioni di sorta, la giocatrice croata Donna Vekic e il tennis sciorinato nell’incontro vinto – con il punteggio finale di 6-4 2-6 7-6(8) – nei quarti di finale dei Giochi Olimpici di Parigi contro la tennista ucraina, Marta Kostyuk, che durante la pausa prima del set decisivo si è pure esibita in una sorta di balletto (eseguito quasi alla perferzione, tra l’altro) sulle note di “Uptown Funk”, brano di Bruno Mars e Mark Ronson.
Per ciò che concerne la cronaca dell’incontro, Vekic è stata lesta a recuperare e a risalire la china quando il punteggio parziale indicava 2 punti 5 a favore di Kostyuk e servizio per quest’ultima, durante il tie-break decisivo. Non solo. L’atleta croata ha letteralmente disintegrato un match-point attraverso una risposta di dritto eseguita impeccabilmente. Si è trattato, in pratica, di una gara dannatamente combattuta. Novanta minuti (circa) di emozioni palpitanti e di colpi quasi inaspettati.
Il terzo e ultimo set dell’incontro è stato teatro (metaforico) di tutta una serie di giocate che hanno entusiasmato – non poco – la platea parigina. Vekic ha servito per chiudere sul 5-4, mentre Kostyuk – al netto di un servizio che non girava più a dovere – ha provato a tentare il colpaccio, sbattendo, però, contro il muro di gomma issato dalla giocatrice croata. Il tie-break, dunque, ha rappresentato l’unico scenario possibile per un match tiratissimo.
A spuntarla, alla fine, è stata come detto Donna Vekic. Adesso, sulla strada dell’atleta nativa di Osijek, ci sarà la slovacca Anna Karolina Schmiedlova (che dopo la finalista di Wimbledon Paolini, ha battuto pure la vincitrice Krejcikova). Di certo, una gara poco prevedibile (eufemismo) alla vigilia, soprattutto per la presenza della slovacca, autentica sorpresa della parte bassa del tabellone.