[2] C. Alcaraz b. R. Safiullin 6-4 6-2 (Pellegrino Dell’Anno)
Continua a vincere il re di Roland Garros e Wimbledon, che rimane in corsa in singolo e in doppio nel torneo olimpico. Inizio sprint da parte di Alcaraz subito però ben bilanciato da Safiullin, che subisce la miglior attinenza alla superficie nei game iniziali andando subito sotto 3-0 con doppio break. Presto però la manualità del russo, specie dal lato sinistro, strappa il ritmo allo spagnolo ricucendo la distanza a un solo servizio perso. Qualità comunque alta di gioco, per quanto la differenza tra i due sia sostanziale, come dimostra il finale di set in cui Carlitos senza eccessivi problemi va a chiudere il parziale concedendo meno delle briciole al servizio. E aprirà in pieno controllo anche un secondo set in cui Safiullin prova a fare la sua onesta partita, ma viene costretto agli straordinari anche semplicemente per tenere i suoi turni di battuta dopo il break iniziale concesso nel primo gioco. Break che sarà poi seguito da un altro, in cui saranno ancora preponderanti i meriti di Alcaraz rispetto alle colpe del russo. Il martellare da fondo ben alternato a variazioni e rarissimi errori si rivelerà la ghigliottina per Safiullin, il biglietto dorato per lo spagnolo, che raggiunge al suo debutto olimpico i quarti di finale. Affronterà Tommy Paul, recentemente battuto allo stesso punto del torneo in quel di Wimbledon.
[9] T. Paul b. C. Moutet 7-6(6) 6-3
Tommy Paul non trema, ne tantomeno si lascia intimidire dall’infuocato Suzanne Lenglen. Bastano due set, e poco più di due ore per disinnescare la mina vagante Corentin Moutet, sconfitto col punteggio di 7-6 6-3. Non è servito a molto il Walkover di Struff al francese, che non ha sfruttato il plus di energie rispetto allo statunitense, che non ha esitato, centrando così il primo quarto di finale in carriera nei Giochi Olimpici. Ad attenderlo, ci sarà Carlos Alcaraz, in lizza per due medaglie a Parigi ’24.
CRONACA – Il set si complica per Moutet quando nel terzo gioco Paul trova una grande game in risposta per passare in vantaggio nel punteggio (2-1). La nona testa di serie fa valere la maggior cilindrata rispetto al suo rivale, ma d’altro canto commette alcuni errori in impostazione abbastanza futili. Nel settimo gioco il transalpino trova il contro break alla terza occasione utile. Nel game seguente Paul torna a palle break dopo una risposta vincente di dritto su una seconda comoda del francese. Con il seguente errore di dritto di Moutet l’americano si guadagna la possibilità di servire per il set.
Ma il Lenglen è dalla parte del suo beniamino, che non ci pensa nemmeno a gettare la spugna, e complice una serie di scelte scellerate di Paul, Moutet trova il contro-break (5-5). Nell’undicesimo game il francese annulla due break point guadagnandosi il tie break. Il primo mini break è americano, ma Moutet adesso gioca a braccio sciolto e recupera lo svantaggio. Paul si guadagna altri due set point dopo una volée vincente di rovescio; sul serve and volley sgangherato di Moutet lo statunitense chiude il primo set per 8 punti a 6.
Al rientro in campo, lo showman francese pare meno convinto del suo tennis, sfiduciato dal tie break perso precedentemente. Lo statunitense, conosce benissimo le dinamiche che possono innescarsi con un giocatore come Moutet, e non ha nessuna intenzione di trasformare il Suzanne Lenglen in una bolgia inferocita che inneggia al beniamino di casa. Dopo essersi portato avanti nel primo gioco del secondo set, Paul alza i giri del motore e Moutet si ritrova sotto 0-40 nel suo turno di battuta, con tre palle break da salvare. Il francese utilizza tutto ciò che possiede nell’armamentario tennistico, facendo incetta di slice – eseguiti alla perfezione – che per un istante spezzano il ritmo a Tommy Paul.
La quarta palla break, però, si rivela fatale, e lo statunitense, sfruttando una volée a rete di Moutet, ottiene il break. Il francese arranca parecchio; è Paul a comandare gli scambi, diventando particolarmente insidioso col dritto inside out, che costringe Moutet a partire un paio di metri dietro la linea di fondo e conquistare il punto soltanto mediante colpi che sfiorano l’impossibile. Il beniamino di casa è in procinto di deporre le armi, fronteggiando per la seconda volta nel corrente set, tre palle break consecutive. Forte del proprio vantaggio, Paul decide di non chiudere i conti nell’ottavo gioco, buttando via i match point a disposizione, ma la vittoria è rimandata soltanto di una manciata di minuti, quando lo statunitense archivia l’incontro, mettendo in cassaforte anche il secondo set col punteggio di 6-3.
Un ultimo game che ha rischiato di prendere una brutta piega per Paul, col pubblico del Lenglen scatenato sui match point non concretizzati dall’americano, presagendo un possibile break in favore di Moutet, che non è riuscito a sfruttare il tremolio dell’avversario e la bolgia francese che lo ha sostenuto a gran voce sino all’ultimo punto.
[13] F. Auger-Aliassime b. [4] D. Medvedev 6-3 7-6(5) (Christian Attanasio)
Felix Auger-Aliassime è finalmente riuscito a sconfiggere Daniil Medvedev dopo sette incontri persi consecutivamente: da Toronto a Rotterdam, da Doha all’ultimo testa a testa dell’Australian Open di sei mesi fa. Questa volta si gioca su terra e Felix ha potuto dire la propria, lasciandosi alle spalle i sette ko di fila su cemento. Dopo aver assaporato il break al quarto gioco (una palla break vanificata), Auger è riuscito a strappare il servizio a zero e chiudere dopo due set point. Invece che ritrovare motivazioni dopo lo svantaggio, Medvedev concede due break point in altrettanti turni di servizio, salvando entrambe le situazioni ma facendo suonare un campanello d’allarme abbastanza importante. Auger continua a giocare il suo tennis, senza mai rischiare e il match prosegue fino al tie break. La svolta sembrava essere arrivata dopo il minibreak di Medvedev per il 4-3, ma anche qui Daniil si dimostrava in “giornata no” restituendo non solo il minibreak, ma passando proprio in svantaggio. Bastano poi due set point ad Auger per strappare il pass per i quarti dei Giochi Olimpici. Vanno sicuramente fatti i complimenti al classe 2000 che forse come mai in questo anno solare è riuscito ad esprimere il gioco che lo avevo fatto salire al sesto posto ATP a fine 2022. Medvedev non convince e lascia meritatamente la rassegna Olimpica.