Dal nostro inviato ad Amburgo
Due tennisti molto diversi, ma due prove estremamente simili. Alexander Zverev e Arthur Fils sono i superstiti di questo Hamburg European Open. Il tedesco si è sbarazzato in due set dello spagnolo Pedro Martinez mostrando un’evidente superiorità in ogni dettaglio del gioco; così come il francese ha liquidato in due agili parziali – forse un po’ a sorpresa così netti – l’argentino Sebastian Baez a suon di ottimi servizi e dritti dirompenti. La finale sarà quindi il remake della semifinale dello scorso anno. Appuntamento a domenica.
[1] A. Zverev b. P. Martinez 6-2 6-4
Ennesimo giorno in ufficio per Alexander Zverev. Il tedesco, campione in carica del torneo (il secondo teutonico nell’era Open dopo Michael Stich), ha avuto vita facile contro Pedro Martinez alla sua prima semifinale in un ATP 500. Dopo un’ora e venticinque minuti di tennis il verdetto dice 6-2 6-4 per la prima testa di serie. Anche oggi, ineccepibile. Un primo set dominato e un secondo messo in bacheca già dai primi istanti con il break in apertura e un Martinez incapace di porre rimedio.
Anche questo sabato, quindi, una prestazione stupefacente per Zverev, capace di mettere a segno 32 vincenti (l’iberico 9), 13 ace con percentuali in battuta altissime. Per lui, terza finale consecutiva su terra dopo il Masters 1000 di Roma (vinto in finale su Nicolas Jarry) e il Roland Garros (perso in finale contro Carlos Alcaraz). Inoltre, questo sarà il suo 35esimo ultimo atto a livello ATP, l’ottavo in terra tedesca.
La quarta finale per Martinez, invece, è da rimandare (le prime tre tutte sul rosso), così come la seconda vittoria contro un top 10 su dieci match giocati (ha sconfitto Casper Ruud quest’anno nell’ATP 250 dell’Estoril). Zverev, oggi, non gli ha concesso nulla.
Entrambi riprendono da dove avevano terminato nella giornata di venerdì. Martinez con coraggio nei suoi turni di battuta; Zverev invece, su questi ultimi, ingiocabile. A tratti, pure in risposta. Ed è qui che infatti si insinua sin da subito il beniamino di casa che, dal lato del rovescio, manovra alla perfezione e costringe Martinez a provare delle soluzioni non proprio semplici. Va da sé, break già nel terzo gioco da parte del primo tennista del seeding, che nel game seguente recupera da uno svantaggio di 0-30 – due doppi falli consecutivi – per confermare il vantaggio.
Martinez prova a trovare soluzioni: viene a rete, stringe gli angoli, spinge da fondo. Ma Zverev è troppo solido con i colpi a rimbalzo. Non sbaglia una palla e detta sempre lui i ritmi dello scambio. Ed è così, con Martinez che incappa in un errore dietro l’altro, che il teutonico strappa nuovamente la battuta allo sfidante. La chiusura del parziale è allo scoccare della mezz’ora di gioco. Il campione in carica sigilla il set 6-2, con un ace, in un Am Rothenbaum totalmente saturo per la prima volta da inizio settimana.
Con un doppio fallo Martinez parte rincorrendo pure nel secondo parziale. Non sa più che pesci pigliare. Zverev raccoglie e piazza il break. L’accuratezza del tedesco alla battuta però cala nel gioco seguente. Lo spagnolo lo porta ai vantaggi, arriva a palla break, ma qui l’ace teutonico torna a bussare alla porta. Il 2-0 non tarda ad arrivare. L’iberico resiste e si intasca pure lui il primo gioco del set.
La battuta di Zverev torna a funzionare in un batter d’occhio. Martinez cerca di stoppare le risposte, ma anche comportandosi così non riesce a ribattere il colpo di inizio gioco dell’avversario. Quest’ultimo procede imperterrito non solo con il servizio, ma anche in avanzamento con il rovescio e pure con il dritto, oggi particolarmente concreto specialmente in fase di attacco.
Il numero 49 ATP cerca di rimanere aggrappato con le unghie e con i denti all’incontro. Nel settimo gioco cancella con coraggio tre palle del 5-2 per Zverev e rimane, seppur ancora sotto di un break, in scia. La resa del tedesco in battuta, però, non cala e dopo un’ora e venticinque minuti il match si conclude con il punteggio di 6-2 6-4. Sascha è in finale, di nuovo.
[5] A. Fils b. [3] S. Baez 6-2 6-2
Di potenza, con carattere, come piace a lui. Arthur Fils dominante nella semifinale contro Sebastian Baez. Il francese, quinta testa di serie del torneo, ha spazzato via il più vincente su terra rossa in questo 2024 (23 vittorie per il sudamericano) con un perentorio doppio 6-2 in poco più di un’ora di gioco. Non c’è mai stata storia nell’incontro, con un Fils estremamente aggressivo e un Baez che, nonostante provasse a spezzargli il ritmo, non gli è mai riuscito a stare dietro.
Per il transalpino – ora alla terza finale ATP in carriera, la prima a livello 500 e nel 2024 – 12 esplosivi vincenti contro i soli 3 del sudamericano, che quindi vede frantumarsi la chance di accedere alla sua nona finale ATP in carriera, l’ottava su terra, nonché il best ranking di numero 16 ATP. Best ranking che invece arriva per Arthur Fils – per giunta il sesto finalista ad Amburgo sotto i 21 anni -, da lunedì 23esimo tennista al mondo (se perderà in finale, altrimenti entrerà in top 20). E questo, vedendolo giocare, sembra solo l’inizio.
Arthur Fils nell’intervista post-partita: “Sono molto contento di come ho giocato oggi. L’anno scorso ho perso in semifinale contro Sascha (Zverev, ndr), quindi ora sono felice di essere riuscito a superarmi”.
Primo game che va dritto per dritto (letteralmente) per il francese, subito attento nell’uscita dai blocchi di partenza. Ed è proprio con il dritto che Fils mette subito al muro Baez, trovando profondità sin dalla risposta. L’argentino non controlla e concede immediatamente il break a 15. Nel gioco successivo il sudamericano si procura la chance per rientrare – Fils va fuori giri con il dritto un paio di volte -, ma il giovane tennista d’oltralpe serve alla grande e allunga sul 3-0 dopo una decina di minuti.
Con fatica, Baez conquista il suo primo game a 30. Piazzatosi tre metri abbondanti dietro la linea di fondocampo, l’argentino continua a remare contro un Fils decisamente più propositivo. A volte lo costringe all’errore, ma nella maggior parte dei casi è il classe 2004 francese a comandare i ritmi del gioco. In un Am Rothenbaum quasi colmo, in una giornata che sfiora i 30 gradi e con la musica della zona sponsor che penetra fino ad arrivare nel campo da gioco, i due tennisti procedono seguendo la regola dei servizi. Si arriva quindi a un 5-2 per Fils, con un solo break di vantaggio.
La quinta testa di serie, però, non si trattiene: sprigiona tutta la sua potenza con i colpi a rimbalzo e nell’ottavo game mette la parola fine al parziale conquistando il secondo break ai vantaggi. È 6-2 per Fils dopo trentacinque minuti di tennis.
Nel game d’apertura il transalpino perde per un frangente la concentrazione e si trova 0-30. Neanche qui, però, Baez riesce a concretizzare. L’avversario torna a tirare bordate e si assicura il primo gioco. L’argentino, però, non si disunisce e tiene pure lui il turno di battuta, per giunta a 0. Tuttavia, il semifinalista uscente continua a martellare da fondo e, contro un Baez un po’ remissivo, ritorna avanti di un break.
Poi, confermarlo è un gioco da ragazzi e il 4-1 è servito. Il sudamericano non vuole mollare, ma sembra proprio che oggi Fils sia troppo più forte pure per un terraiolo esperto come lui. La musica non cambia nonostante il campione dell’ATP 500 di Rio de Janeiro ci provi a sfondare con i colpi. Ma non c’è nulla che possa fare. Infatti, dopo un’ora e sei minuti di gioco e con il secondo break del set, l’epilogo arriva. Con un doppio 6-2 Fils è in finale. Oggi il suo livello è stato altissimo. Vedremo se lo sarà altrettanto in finale con Zverev.