“Vincere e convincere”. Questo chiedeva a gran voce il popolo rossazzurro dopo la figuraccia rimediata in Coppa Italia. Figuraccia, sì. Perchè non fa onore al Catania l’avere incassato una sconfitta con 5 reti di scarto, per giunta in casa ed in diretta televisiva nazionale, nonostante la coppa non rappresentasse un obiettivo quest’anno, con l’impiego di tanti ragazzi della Primavera allo sbaraglio. Invece il riscatto non è arrivato. La squadra di Toscano non è riuscita a piegare la resistenza della Cavese e anche sotto il profilo della prestazione non ha convinto, al di là delle riflessioni nel post gara del tecnico Toscano e del difensore Di Gennaro.
I fischi del pubblico sono la perfetta sintesi dell’amarezza e la delusione che prova l’ambiente in questo momento. Vuoi perchè, per l’ennesima volta, il Catania ha sprecato una ghiotta occasione per accorciare il distacco dalle zone alte della classifica. Vuoi perchè, dopo un primo tempo tutto sommato apprezzabile, la squadra etnea ha quasi smesso di giocare nella ripresa fallendo un paio di occasioni importanti, frutto di attacchi confusionari. Calo d’intensità fin troppo evidente, la Cavese ne ha approfittato pur senza fare nulla di trascendentale, adottando comunque un atteggiamento più propositivo e aggressivo.
E mentre sugli spalti continuava incessante il sostegno dei tifosi – loro sì, capaci di lottare dal primo all’ultimo istante del match – ecco che il Catania arrancava, pagando a caro prezzo una delle solite disattenzioni difensive che nell’ultimo periodo emergono sul rettangolo di gioco. Subito dopo l’1-1 il Catania ha perso totalmente lucidità. Nel secondo tempo Toscano ha sostituito Stoppa, uno dei pochi che assicurava fantasia là davanti, ma l’ex Sampdoria è dovuto uscire causa crampi (aveva chiesto il cambio, ndr). I neo entrati non hanno dato quel peso specifico che serviva nell’economia della gara.
Non è dispiaciuto l’ingresso di Sturaro, ma il suo errore sotto porta negli istanti conclusivi del match è troppo grave per essere giustificato. Il disappunto della gente ci sta tutto, nella misura in cui dopo 17 giornate di campionato il Catania ha raccolto solamente 25 punti (26 sul campo, tolta la penalizzazione). Troppo poco per le ambizioni della piazza, troppo poco per una squadra costruita con altre aspettative. Si riconosce l’impegno nel ricercare soluzioni per ovviare al problema cronico degli infortuni, ma quando il Catania viene meno sotto l’aspetto mentale dubbi e perplessità sono inevitabili.
La città merita un atteggiamento diverso in campo, più carattere e personalità, una squadra che sudi la maglia fino al 95′. Sempre. I prossimi incontri con Taranto (in trasferta), Potenza e Sorrento (entrambi in casa) danno la possibilità al Catania di chiudere in bellezza il 2024. Auspicando quanto prima il recupero in pianta stabile degli infortunati e, in sede di calciomercato, interventi mirati e funzionali alle esigenze della squadra.
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L'articolo A MENTE FREDDA – Ambiente deluso. Catania merita di più. Ora tre gare per cambiare rotta proviene da Tutto Calcio Catania.