L’ex centrocampista rossazzurro Marco Biagianti, attuale Team Manager del Catania SSD, esterna le proprie emozioni dopo la conquista della promozione in Serie C soffermandosi a La Sicilia anche sullo stato d’animo provato da Francesco Rapisarda, catanese doc: “E’ stata una ripartenza. Reazione d’orgoglio dopo gli ultimi anni difficili, complicati. Tornare a sorridere è stato speciale. […]
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L’ex centrocampista rossazzurro Marco Biagianti, attuale Team Manager del Catania SSD, esterna le proprie emozioni dopo la conquista della promozione in Serie C soffermandosi a La Sicilia anche sullo stato d’animo provato da Francesco Rapisarda, catanese doc:
“E’ stata una ripartenza. Reazione d’orgoglio dopo gli ultimi anni difficili, complicati. Tornare a sorridere è stato speciale. Tanta felicità, soprattutto. Il momento dell’entrata in campo a Caltanissetta per la ricognizione è stato intenso. Vedere i tifosi cantare due ore prima del via, sapendo che giocavamo la gara della promozione in C, mi ha toccato. Ho risentito i cori degli anni della A. E’ stato favoloso vederli gioire e farlo io con loro. Mi sono emozionato anche prima del fischio finale”.
“Il mio ruolo? Sto a contatto con la squadra, tutti i giorni osservo gli allenamenti. Mi confronto con il tecnico, con il direttore Laneri, con gli stessi giocatori, il vice presidente Grella, il dg Carra, il consigliere Caniglia. Sto imparando da persone di enorme professionalità che vogliono fare crescere Catania sul piano calcistico e non solo. Sono determinati nel voler realizzare un progetto nato da zero, è bello avere la forza di voler fare. All’inizio è stato difficile, ho interpretato un ruolo diverso, mi arrivavano richieste da tutte le parti ma con l’aiuto dei dirigenti mi sono organizzato integrandomi a una realtà che assicura crescita personale e professionale”.
“La commozione e l’abbraccio con Rapisarda mi ha toccato profondamente. Francesco è nato con il vivaio del Catania e qualche volta veniva in trasferta con la prima squadra. Lo seguivo, si allenava con noi e negli anni ho sempre sperato che tornasse a Catania. Ha fatto carriera, abbiamo sempre parlato di un possibile rientro nella sua città. Quest’anno è accaduto e il terzino è stato una delle anime della squadra. Capisco le sue lacrime, so che cosa ha provato”.
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