Erano cugini e sono morti entrambi lunedì mattina 28 ottobre a circa tre ore di distanza l’uno dall’altro. Gaetano Rossetto detto Andreos, agricoltore, è mancato all’età di 87 anni, per problemi di salute correlati alla sua età, lunedì tra le tre e le quattro di mattina.
Silvio Rossetto, anche lui detto Andreos, vigile del fuoco di 58 anni, è morto di tumore sempre lunedì verso le sette di mattina. Una comunità sconvolta, quella di Salgareda, dove entrambi erano appartenenti a famiglie storiche, molto note e stimate del paese.
Gaetano Rossetto abitava a Salgareda in via Callunga ed era agricoltore di professione, coltivava le proprie vigne con dedizione e conferiva le uve in cantina Viticoltori Ponte, di cui era socio storico. Lascia la sorella, nipoti e pronipoti. L’ultimo saluto a Gaetano sarà dato stamattina alle 10.30 nella chiesa parrocchiale San Michele Arcangelo a Salgareda, dove la salma giungerà dalla casa funeraria di Gorgo. Dopo il funerale sarà trasferito per la cremazione.
Silvio Rossetto, che oltre al cognome con il cugino condivideva il soprannome Andreos, di professione era vigile del fuoco, operava nel distaccamento di Motta di Livenza. Abitava a Salgareda in via Gattolè e nel tempo libero coltivava i vigneti di proprietà.
Silvio lascia la moglie Daniela, i figli Sara con Simone, Luca con Ilaria e Giulio con Nicole, con altri parenti e amici, uniti al corpo nazionale dei vigili del fuoco. Il funerale di Silvio sarà officiato oggi pomeriggio, alle 14.30 nella chiesa parrocchiale San Tommaso di Canterbury a Ponte di Piave. Il corteo funebre giungerà dalla casa funeraria di Gorgo e dopo la cerimonia la salma sarà trasferita per la cremazione. Alla cerimonia saranno presenti i colleghi vigili del fuoco, che porteranno a spalla il feretro.
La famiglia ha voluto ringraziare in particolare il dottor Roberto Montagner per la vicinanza e le cure prestate. Non chiede fiori, ma eventuali offerte che andranno all’Advar. A ricordarli è Antonio Rossetto: «Gaetano era mio primo cugino, suo padre Carlo e mio padre Silvio erano fratelli.Era agricoltore e non era sposato. Era socio della cantina di Ponte di Piave. Silvio, per tutti “el pompier” era mio nipote, figlio di mio fratello Bruno.
Quando era libero dal turno di lavoro, coltivava i vigneti con uve di prosecco, pinot, cabernet e merlot: era socio della cantina Viticoltori Veneto Orientale di Campodipietra. Erano tutti e due bravissime persone».
Anche il sindaco di Salgareda, Andrea Favaretto, li ricorda: «Le loro famiglie sono originarie entrambe di Salgareda: sono molto, molto conosciute e stimate. A entrambe rivolgo il mio più sentito cordoglio e la mia vicinanza per questo loro grande dolore. Silvio lascia moglie e tre figli, uno dei quali lavora in Polizia di Stato».