Coach Daniele Santarelli, con lei Conegliano ha sempre vinto la prima e il campionato a fine anno, vorrà pur dire qualcosa.
«Ogni stagione è diversa dall’altra, spesso siamo partiti senza affrontare top squadre, giocare in casa ci dà un fattore in più. Ci auguriamo che accada lo stesso degli altri anni».
Giocherete, nelle prime 5 giornate, contro Busto Arsizio, Bergamo e Vallefoglia come due stagioni fa, l’inizio sarà volto a preparare il mondiale di dicembre?
«Ottobre ci mette di fronte squadre potenzialmente ostiche, ma che non sono candidate per la vittoria. Il percorso di crescita è apparecchiato, potremo testarci contro club che hanno iniziato la preparazione prima di noi, con meno nazionali e con più lavoro insieme. A novembre cominceranno i primi big match, Zhu arriverà tardi dopo essere rimasta ferma per molto tempo e comincerà in un momento già più complicato. Dopo la Supercoppa e le fatiche estive delle nazionali, però, è bene avere prima un mese più soft».
E Zhu? Sposta tanto gli equilibri di squadra?
«Dovremo capire la sua condizione, avrà bisogno di un momento per tornare in forma. È una delle migliori giocatrici nella sua posizione, in passato è stato il posto 4 più forte in circolazione. Ha avuto una parabola discendente, ma ha contribuito ai risultati importanti di Scandicci. È un profilo di prima fascia, uno di quelli che sbaglia poco. Zhu è forte a muro, nella gestione dei palloni brutti, è un tassello importante, ma non stravolgerà nulla».
Arrivate con l’umore alto alla prima di campionato?
«Siamo felici di ricominciare in casa dopo un trofeo, abbiamo visto i tifosi nei tornei pre-campionato e a Roma, manchiamo all’appuntamento in casa dalle finali scudetto, nel mentre abbiamo festeggiato campionato e Champions fuori. Le nuove assaggeranno il clima, vogliamo sia una festa. Conosco bene il clima del Palaverde, è sempre uno spettacolo vederlo pieno, sarà fantastico riabbracciare tutti».
Gabi, le azzurre d’oro e la prima dopo il Grande Slam dell’anno scorso con una Supercoppa in più: ci sarà tanto di nuovo anche per lei?
«Certamente, ogni stagione porta qualcosa di diverso. Cambiano tasselli nel roster, crescono le ambizioni della società contro avversarie nuove. Ripartiamo con il giusto piglio, ogni stagione è differente e le motivazioni sono sempre alte. L’arrivo di alcune giocatrici e i risultati della nazionale non fanno altro che aumentare le aspettative».
Contro Busto ruoterà oppure si affiderà alle titolari?
«Mi piacerebbe fosse una festa, però non sarà una gara amichevole. Siamo l’Imoco e vogliamo il massimo da subito. Non sono qui per fare regali alle giocatrici, partirò con quelle che reputo le migliori, avremo tempo per preparare il mondiale di dicembre e ci sarà spazio per tutti. Saranno due mesi e mezzo che mi daranno la possibilità di mettere tutti, abbiamo ritrovato pure Lubian».
Sarà un campionato a due fasi, una per seminare e l’altra per raccogliere.
«Non dimentichiamoci che in mezzo ci sarà la qualificazione ai quarti di Coppa Italia dopo Natale, sarà una gara importante. Dopo il mondiale per club sarà un tour de force, giocheremo tantissime gare con turni infrasettimanali a ripetizione. Il pubblico avrà modo di divertirsi tanto e noi di studiare ogni gara al meglio».
È importante avere settimane vuote per preparare la gara?
«Lavoriamo tutta la settimana in vista della partita, è il momento di gioia per noi, amiamo testare sul campo il lavoro settimanale davanti ai tifosi».
Facciamo la griglia di partenza di A1: oltre a voi le altre contendenti restano Milano, Scandicci e Novara?
«Sì, c’è un divario abbastanza marcato tra le prime 4 e le altre. Chieri è sempre stato forte e lo sarà anche quest’anno, potrebbe insediarsi tra le prime. Vallefoglia è stato sfortunato con diversi infortuni, ma ha un roster importante, la lotta salvezza coinvolgerà diverse squadre e ci porterà a giocare gare ostiche fuori. Ci ricordiamo il ko a Perugia dopo il mondiale per club cinese che chiuse la lunga striscia di vittorie».
Potendo scegliere, però, non avrebbe invertito i due esiti finali?
«Chiaro, cerco sempre di dare motivazioni alle mie giocatrici e di costruire la mentalità giusta. A volte la sconfitta dà di più della vittoria, che è anche più stancante mentalmente alla lunga. Firmo per una stagione con più sconfitte sparse durante l’anno e tanti trofei in bacheca».
