Dopo tre alluvioni, di cui due con ingenti danni in diverse zone della città, finalmente qualcosa si sta muovendo per mettere in sicurezza l'Avenale: interventi anche di piccolo calibro che però possono dare un valido contributo per scongiurare altre esondazioni.
Come l'operazione eseguita in collaborazione tra Comune e Consorzio di Bonifica Piave che ha riguardato una delle aree più colpite, ovvero quella della zona della casa di riposo.
L'intervento ha visto l'asporto di un "pancone" sul fondo dell'Avenale, sostanzialmente una robusta asse di legno che faceva da diga al deflusso del corso d'acqua.
«Era stata posizionata molti anni fa», spiega il sindaco Stefano Marcon, «serviva per aumentare il livello di monte in caso di magra, ma dai rilievi di dettaglio effettuati può, per il momento, essere rimosso, in modo da non incidere sui livelli in caso di piena». «Di fatto in questo modo», aggiunge il presidente del Consorzio Amedeo Gerolimetto, «l'acqua dell'Avenale ora potrà correre più velocemente. In caso di magra, il pancone potrà comunque essere risistemato».
Ma il flusso sarà ora più agevole anche grazie ad un altro intervento effettuato sempre nei giorni scorsi: si è infatti proceduto ad uno scavo parziale sulle fosse del castello, alimentate proprio dall'Avenale, all'altezza del ponte Diedo, tra corso 29 Aprile e via Roma: «Si tratta», continua Marcon, «del punto dove l'Avenale si congiunge col Musonello, e dove l'accumulo di materiale si era fatto particolarmente importante. Al di là delle competenze sulle fosse, l'intervento è stato realizzato dal Comune con risorse proprie».
Intanto il Consorzio di Bonifica Piave ha avviato un monitoraggio sul corso dell'Avenale. «Dopo i sopralluoghi e la mappatura dei punti dove si sono verificati straripamenti» dice Gerolimetto, «stiamo effettuando rilievi della rete idrografica dell'Avenale e di tutti i corsi d'acqua principali nei comuni di Castelfranco, Castello di Godego, Riese Pio X, Asolo, Altivole, Maser, Caerano. Verranno effettuati dei voli aerei con drone specializzato per i rilievi dettagliati delle quote reali del terreno allo scopo di individuare le zone depresse, allagate e le loro dimensioni effettive.
In particolare, le sezioni dei canali in corrispondenza di punti critici come ponti, attraversamenti, confluenze, deviazioni e sezioni di canale in aperta campagna. Questa attività ha lo scopo di raccogliere i dati necessari per effettuare lo studio idrologico ed idraulico del bacino idrografico del torrente e procedere con la progettazione degli interventi efficaci per la sicurezza idraulica del territorio».
Lunedì è stato fatto un altro passo per mettere in sicurezza la città dal corso d'acqua che la attraversa: «Abbiamo presentato al comune un ipotesi per realizzare due vasche di laminazione a nord della circonvallazione per intercettare le piene dell'Avenale prima che si riversino nel centro storico», continua ancora Gerolimetto, «e dunque sventare il rischio di alluvioni.
Purtroppo quest'anno abbiamo dovuto fare i conti con eventi meteorici che hanno visto precipitazioni eccezionali.
Finché rimangono sotto i 60-70 mm non ci sono particolari problemi: i rischi ci possono essere quando si va oltre questa soglia. La linea guida deve essere appunto quella di fare in modo che le piene trovino sfogo a nord della città, confluendo sul Muson: un intervento che però va gestito insieme al Genio Civile che ha competenza su questo corso d'acqua». —