Un quarto posto tutto orgoglio nella prova in linea di handbike. E pure con polemica, per l'accorpamento delle categorie: «Fa male essere battuti da chi è meno disabile di te». Le parole sono di Francesca Porcellato, nel giorno del 54º compleanno, all'ultima Paralimpiade (e recita in azzurro dopo 37 anni).
Quel "legno" - podio a 4", sfumato in volata e dopo superba rimonta – vale come una medaglia per la Rossa Volante di Poggiana, 12 Paralimpiadi in tre discipline. Un monumento dello sport. Peccato per il regolamento che ingloba le categorie dall'H1 all'H4: senza le H4 (l'argento di Jansen), Porcellato sarebbe stata terza. L'oro, con un assolo vincente, all'australiana Parker.
Il rammarico di Porcellato dice tutto: «Un quarto posto che varrebbe una medaglia senza il regolamento assurdo degli accorpamenti delle categorie di disabilità. Comunque sono contenta, di più non potevo fare. Dico addio alla Nazionale dopo 37 anni: non è da tutti una carriera come la mia. Ho dimostrato ancora quella che sono». Il quarto posto matura dopo una favolosa rimonta e un piccolo incidente che l'aveva penalizzata a inizio gara. Il tutto a dispetto dell'asfalto bagnato, con il programma slittato a Clichy-sous-bois di un'ora (e con percorso accorciato di due giri) per via del maltempo. Dopo aver accusato un minuto di ritardo dalla zona medaglie a metà gara, complice il "tamponamento dell'austriaca Wibmer, Porcellato risale di prepotenza la corrente, ricongiungendosi ai meno 6 km ad altre cinque paratlete per provare a lottare per l'argento. Nella volata finale cerca di metterci tutta la grinta del mondo e si prende un quarto posto di valore. A fine gara alza il braccio, come avesse vinto.