Ventidue Comuni della provincia di Treviso sono a corto di segretari comunali. A segnalare la carenza di dirigenti è Paola Roma, in qualità di presidente dell’associazione Comuni della Marca Trevigiana che sabato 31 agosto ha voluto lanciare un appello al governo: «Serve un intervento urgente, specie per i Comuni più piccoli». Tra le proposte avanzate, una serie di azioni per incentivare la professione, aprire alle nuove assunzioni e dare maggiore flessibilità e gratificazioni ai funzionari già presenti.
Osservando la situazione nel nostro territorio, le ventidue realtà in cui mancano i segretari comunali (e si tamponano con incarichi di reggenza i posti vacanti) spaziano dai Comuni sopra i 10 mila abitanti, quali Preganziol, Zero Branco e Trevignano, fino al piccolo Portobuffolè (con poco più di 700 abitanti). Ma in sofferenza sono anche i Comuni di Asolo, Caerano San Marco, Castello di Godego, Cessalto, Fonte, Giavera del Montello, Loria, Meduna di Livenza, Miane, Pederobba, Pieve del Grappa, Quinto, Resana, San Polo di Piave, San Zenone degli Ezzelini, Segusino, Vidor, Zenson.
«La situazione della carenza di segretari comunali rischia di diventare un boomerang per i Comuni, solo nella Marca Trevigiana, su 94 Comuni, sono ben 22 quelli senza un segretario comunale titolare, costretti dunque a gestire l’attività a scavalco» aggiunge la presidente Roma.
Il segretario comunale rappresenta una figura cruciale per il buon funzionamento della “macchina amministrativa” visto che fornisce assistenza giuridica agli organi del Comune per garantire che gli atti siano conformi alle norme di legge, allo Statuto e alle procedure amministrative.
«Sappiamo bene quanto sia fondamentale per la macchina amministrativa avere un segretario presente e nelle piene funzioni, specie in quelli più piccoli dove il segretario gestisce anche la direzione generale» prosegue la numero uno dell’associazione Comuni della Marca Trevigiana.
Forte e chiara l’istanza rivolta al governo: «È urgente, come viene chiesto da più parti, prevedere degli interventi, anche temporanei, per fronteggiare questa carenza, accelerando le procedure di assunzione di nuovi segretari, escludendo il costo del segretario dal tetto di spesa del personale o, come propone anche il presidente di Anci, Roberto Pella, di dare possibilità ai Comuni sotto i cinquemila abitanti di consentire l’utilizzo fino a 63 mesi di segretari di prima nomina».