Samuel Manica Junior: da Maputo a Castelfranco per la prima laurea di un mozambicano in un conservatorio italiano, in un percorso pieno di difficoltà ma anche di solidarietà.
E grazie soprattutto al suo talento e al suo impegno, pochi giorni fa il 27nne ha conseguito la laurea triennale in canto lirico al Conservatorio “Agostino Steffani”.
Decimo figlio di una famiglia di fabbri, Samuel scoprì la musica classica in chiesa nel 2010 e, dopo aver studiato composizione da autodidatta, nel 2012 divenne maestro del coro nella chiesa presbiteriana del Mozambico. Successivamente, dopo tre anni di studio del pianoforte all'Università della Musica di Maputo, colse l'opportunità di continuare lo studio del piano in Erasmus in Italia, al conservatorio castellano.
E lì Damiano Lazzaron, coordinatore Erasmus dello “Steffani”, notò la sua voce e lo presentò all’insegnante di canto Enrico Rinaldo.
«E' tutto iniziato così. Ero arrivato come pianista e direttore di coro, ma la scoperta della voce di tenore mi ha cambiato la vita», ricorda Samuel, che al termine dei 3 mesi di Erasmus ottenne di prolungarlo e tornare.
Ma il ritorno avvenne nel marzo 2020, e appena arrivato in Italia iniziò il lockdown che il cantante trascorse in un appartamento a Castelfranco, ma con la vicinanza e il sostegno del Conservatorio che gli fu vicino anche quando la pandemia gli impedì di tornare in Mozambico in occasione della morte di suo padre.
E anche quando, terminato il periodo Erasmus, Samuel decise di restare a Castelfranco, trovando sostegni economici e lavoro al bar San Giorgio. «Tutti mi hanno aiutato. Il proprietario della casa in cui sono in affitto è diventato il mio migliore amico. Al bar mi trovo bene, lavoro il pomeriggio perché la mattina ho le lezioni, sono stato davvero fortunato», sottolinea.
E ora che ha raggiunto la laurea triennale in canto lirico (con 109/110), è deciso a iscriversi al biennio e «mi piacerebbe tentare l'audizione nel coro dell'Arena di Verona». Nell'ultimo anno anche la sua fidanzata, Leta, lo ha raggiunto in Italia per studiare canto.
«Stiamo cercando di formarci per poter tornare in Mozambico e portare quello che abbiamo imparato qui in Italia», spiega ancora. «Credo si possano realizzare cose molto belle mescolando la tradizione italiana e quella tribale mozambicana». E non dimentica i ringraziamenti: «Voglio ringraziare i miei insegnanti Enrico Rinaldo e Romilda Beraldo, il coordinatore Erasmus Damiano Lazzaron e il direttore Paolo Troncon per tutto quello che hanno fatto per me».