Breton, società di Castello di Godego specializzata nella fabbricazione di utensili per la lavorazione della pietra, intende ridurre il personale di 216 unità sui circa 900 per "adeguamento della struttura ai volumi ed al fatturato attesi nel prossimo medio-termine e della inevitabile necessità di contenimento dei costi fissi".
E' un passaggio di una lettera inviata per conto dell'azienda da Confindustria Veneto Est alla Regione Veneto per avviare le procedure necessarie ad ottenere misure di cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale negli stabilimenti di Castello di Godego e di Vedelago.
Tra i motivi delle difficoltà viene citato "l'attuale e contingente contesto macroeconomico, che ha generato un complessivo rallentamento nella attribuzione di commesse e di slittamento di ordini" a causa dei quali non è consentito "saturare la capacità produttiva e di mantenere volumi di fatturato e portafoglio ordini proporzionali ai costi fissi ed alla manodopera occupata".
In termini numerici, è ancora riportato, il fatturato è sceso dai 280 milioni del 2019 ai 219 dello scorso anno, con la previsione di chiudere l'esercizio in corso a quota 175.
Breton lamenta inoltre "una pesante perdita di redditività", un "accumulo di ingenti perdite a bilancio nell'ultimo triennio" ed una "progressiva erosione del portafoglio ordini, in contrazione indicativamente del 50% nel 1/o semestre 2024 rispetto al 1/o semestre 2023". Un primo incontro negli uffici regionali è previsto per giovedì 11 luglio.