Tredici braccianti agricoli di origine indiana sono da alcuni giorni ospitati in strutture protette rese disponibili dalla Flai Cgil del Veneto, dopo aver scelto di denunciare la condizione loro e di un'altra quarantina di connazionali, costretti ad operare in condizioni definite "para-schiaviste" nelle campagne di Oderzo (Treviso).
I cittadini stranieri, la cui giornata di lavoro raggiungeva normalmente le 14 ore, secondo quanto riferisce il sindacato avrebbero tutti alloggiato in un casolare della provincia di Treviso «in condizioni indecenti e disumane».
I presunti responsabili della situazione sono stati denunciati alla magistratura per caporalato, sfruttamento lavorativo, tratta di esseri umani e truffa ai danni di lavoratori sotto ricatto.