Si è rivelato particolarmente “turbolento” l’accompagnamento a Fiumicino di due irregolari tunisini, per l’esecuzione dei provvedimenti di espulsione a loro carico, da parte di due equipaggi della Polizia di Bologna.
I due, un 55enne e il figlio 22enne, entrambi con precedenti (il più giovane per resistenza e ricettazione, il padre per lesioni personali e per reati in materia di droga), si sono infatti dimostrati, scrive la Questura di Bologna, “poco collaborativi e molesti durante tutto il tragitto” e una volta arrivati all’aeroporto romano “hanno opposto resistenza e danneggiato le auto di servizio”, anche se alla fine sono stati imbarcati, sia pure con qualche ora di ritardo.
I due uomini erano sbarcati a Lampedusa nell’agosto del 2020, e sempre nel 2020 si erano visti respingere una prima richiesta di protezione internazionale. Ieri, nell’udienza di convalida dell’espulsione, entrambi “hanno ripresentato richiesta di asilo, dichiarata inammissibile in quanto la Commissione competente l’ha ritenuta manifestamente infondata”, e alle 3 di questa notte sono stati portati in auto da Bologna a Fiumicino, creando problemi lungo tutto il tragitto.
Una volta raggiunto lo scalo romano, il più giovane “ha sfondato il finestrino laterale dell’auto dopo averlo colpito a calci e ha lanciato una bottiglia di acqua ad una poliziotta”. Con l’aiuto del Reparto mobile di Roma “i due sono stati calmati e accompagnati sul volo charter, partito con quale ora di ritardo”, e ora “verranno denunciati per resistenza e danneggiamento aggravato”. Anche altri due tunisini- un 20enne e un 18enne- avrebbero dovuto essere accompagnati alla frontiera, ma nell’udienza di convalida dell’espulsione hanno fatto sapere di voler chiedere asilo e, trattandosi di prima istanza, “dovranno essere valutati dalla Commissione territoriale, seppur con procedura accelerata”.
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