Quella contro gli infortuni sul lavoro è una battaglia che va combattuta tutti insieme e che vede il governo in prima fila, con un impegno che si dispiega sia sul fronte delle misure operative sia su quello della promozione del confronto tra le parti, per contrastare il fenomeno e diffondere la cultura della sicurezza. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lo ha ricordato nel messaggio inviato al presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, in occasione della presentazione della Relazione annuale 2023 dell’Istituto alla Camera dei deputati. Messaggio che riportiamo integralmente.
Egregio Presidente,
la presentazione della Relazione annuale dell’Inail rappresenta una preziosa occasione per conoscere l’andamento infortunistico e delle malattie professionali e analizzare i dati statistici sul fenomeno, che sono lo strumento indispensabile per indirizzare le politiche di prevenzione. La sicurezza sul lavoro è una priorità che questo Governo ha posto al centro della sua azione, a partire dal confronto con le organizzazioni datoriali e sindacali. Perché la sinergia tra Istituzioni, parti sociali, lavoratori e imprese è la chiave di volta per diffondere la cultura della prevenzione e ridurre così gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali.
Più prevenzione, più controlli, pene più severe per chi non rispetta le regole. Questa è la strategia che il Governo sta portando avanti, e che ha trovato declinazione concreta nei diversi provvedimenti adottati finora. Abbiamo disposto l’assunzione di 1600 ispettori del lavoro in più, con l’obiettivo di incrementare sensibilmente il numero delle ispezioni. Dal 1° ottobre è operativa la “patente a crediti” per il settore dell’edilizia, una novità importante che non solo monitora ma anche incentiva il miglioramento delle condizioni di sicurezza nei cantieri, premiando le imprese virtuose e sanzionando quelle che non lo sono. Abbiamo incoraggiato le imprese a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, anche attraverso le maggiori risorse stanziate per i bandi Isi (rivolti alle aziende per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e salute dei lavoratori, ndr), passate dai 333 milioni di euro del 2022 ai 500 milioni per il 2024. Siamo intervenuti anche sul piano delle sanzioni, sia amministrative che penali, reintroducendo il reato di somministrazione illecita di lavoro, fattispecie depenalizzata in passato ma risultata essere la più cresciuta nel tempo.
L’evento di oggi ci consente di avviare anche una riflessione sul futuro dell’Inail e sulle sfide che ha difronte a sé per rafforzare la sua mission. Mi riferisco al contributo che l’Istituto può offrire per aggiornare e rendere più efficace la normativa esistente, rendendola più aderente ai cambiamenti nel mondo del lavoro; al potenziamento della prevenzione, premiando le imprese che investono su salute e sicurezza; al miglioramento delle prestazioni socio-sanitarie; alla valorizzazione della ricerca, implementando la sinergia con network europei e internazionali; alla promozione della cultura della sicurezza, purtroppo ancora non diffusa a sufficienza. In quest’ottica, sono convinta che possa essere uno strumento efficace portare il tema della sicurezza sul lavoro anche nelle scuole, per formare cittadini consapevoli dei diritti, dei doveri e delle tutele dei lavoratori.
La sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un diritto di ogni lavoratore. Garantire questo diritto è una priorità permanente, che deve vedere tutti in prima fila. L’Inail gioca da sempre un ruolo determinante, e io credo che le sue competenze e le sue professionalità possano essere decisive per costruire, insieme, un’efficace e comune strategia nazionale per il contrasto del fenomeno infortunistico. Vi ringrazio e vi auguro buon lavoro.
L'articolo Meloni: “La sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un diritto”. Il messaggio integrale all’Inail sembra essere il primo su Secolo d'Italia.