Altissima tensione in Libano. Fonti Onu, riprese dall’agenzia Reuters, hanno dichiarato che “soldati israeliani hanno sparato contro posizioni dell’Unifil nel sud del Libano”. L’esercito di Israele ha aperto il fuoco su una delle basi italiane lungo la linea di demarcazione con il Libano. Lo riferiscono all’ANSA fonti dell’intelligence militare libanese, secondo cui Israele ha aperto il fuoco contro la base UNP 1-31 sulla collina di Labbune, nell’area di responsabilità del contingente italiano. Secondo le fonti locali, dopo che un drone israeliano ha ripetutamente sorvolato la base, i colpi israeliani hanno preso di mira l’ingresso del bunker dove sono rifugiati i soldati italiani. Nell’attacco, affermano le fonti, sono stati danneggiati i sistemi di comunicazione tra la base e il comando Unifil a Naqura. Secondo quanto riferiscono le fonti, non ci sono militari italiani tra i feriti. Nell’attacco sono rimasti invece lievemente feriti due soldati indonesiani.
Gli spari avrebbero colpito, in particolare, le telecamere di sorveglianza che circondano le basi. Alcuni dispositivi che si trovano negli avamposti italiani di due basi di Unifil sono state distrutte da colpi di armi portatili. L’episodio – a quanto apprende l’Ansa – sarebbe avvenuto alla base di Naqura, dove il luogo sarebbe stato preso di mira dall’esercito israeliano. Intanto la polizia israeliana e lo Shin Bet hanno reso noto di aver sventato un piano di cinque cittadini arabo-israeliani legati all’Isis per compiere un attentato con autobomba al centro commerciale Azrieli di Tel Aviv. L’attacco è gravissimo.
«Ieri i soldati delle forze israeliane di difesa hanno deliberatamente sparato e disattivato le telecamere di monitoraggio perimetrale della posizione. Hanno anche deliberatamente sparato su UNP 1-32A, dove si tenevano regolari riunioni tripartite prima dell’inizio del conflitto; danneggiando l’illuminazione e una stazione di trasmissione». Così in una nota la missione Unifil in Libano. «Ricordiamo all’Idf e a tutti gli attori i loro obblighi di garantire la sicurezza e la protezione del personale e delle proprietà delle Nazioni Unite. E di rispettare l’inviolabilità dei locali delle Nazioni Unite in ogni momento – prosegue Unifil -. Le forze di peacekeeping dell’Unifil sono presenti nel Libano meridionale per supportare un ritorno alla stabilità sotto il mandato del Consiglio di sicurezza. Qualsiasi attacco deliberato alle forze di peacekeeping è una grave violazione del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza».
La situazione è grave. Il ministro della Difesa Guido Crosetto è a colloquio con l’ambasciatore israeliano, come si apprende da fonti ministeriali. “La recente escalation lungo la Linea Blu sta provocando distruzione diffusa in località e villaggi nel sud del Libano. Mentre continuano a essere lanciati razzi in direzione di Israele, anche contro zone civili. Negli ultimi due giorni abbiano visto incursioni da Israele in Libano nella zona di Naqura e in altre aree. Le forze israeliane (Idf) si sono scontrate con elementi di Hezbollah sul campo in Libano. Il quartier generale di Unifil a Naqura e postazioni vicine sono state ripetutamente colpite”. Prosegue cos’ la nota di Unifil, la missione Onu nel sud del Libano, di cui fa parte il contingente italiano.
“Questa mattina – si legge- due peacekeepers sono rimasti feriti dopo che un tank Merkava delle Idf ha aperto il fuoco contro una contro una torretta di osservazione al quartier generale di Unifil a Naqoura, colpendola direttamente e provocandone la caduta. Fortunatamente i feriti, questa volta, non sono gravi, ma restano in ospedale – si legge -. I soldati delle Idf hanno sparato anche contro una posizione Onu (Unp) 1-31 a Ras Naqoura, colpendo l’entrata del bunker in cui i peacekeeper si rifugiavano e danneggiando mezzi e sistema di comunicazioni. Un drone delle Idf è stato visto volare all’interno della posizione Onu fino all’entrata del bunker”.
L'articolo Colpite basi Unfil nel sud del Libano, nessun italiano ferito. Fonti Onu: “Fuoco israeliano” sembra essere il primo su Secolo d'Italia.