”Ieri sera al Palazzo dei congressi ho abbandonato la celebrazione dei 100 anni della radio e dei 70 della televisione indignato per il trattamento riservato a Porta a porta”, scrive in una nota Bruno Vespa. ”Accanto al doveroso omaggio a monumenti dell’informazione televisiva come il Tv7 di Sergio Zavoli e il Quark di Piero Angela, sono stati ricordati giustamente tra gli altri programmi Mixer di Giovanni Minoli e Chi l’ha visto dalla compianta Donatella Raffai all’attuale conduttrice Federica Sciarelli. Non una parola, né una immagine sui 30 anni di Porta a porta. Cambiano le stagioni, ma l’anima profonda della Rai resta sempre dalla stessa parte”.
“Credo sia importante ricordare che questa azienda, che spesso è al centro di anche giuste e legittime polemiche e attenzioni, sia uno dei capisaldi fermi della nostra convivenza democratica e civile. È come un giacimento di energia da cui dobbiamo trarre il meglio”. Lo ha detto il nuovo ad della Rai, Giampaolo Rossi, nel corso della serata che celebra i 100 anni del Servizio Pubblico che si è svolta ieri al Palazzo dei Congressi dell’Eur a Roma.
“Un compleanno della RAI e del servizio pubblico”, lo definisce Rossi. Che ricorda come il 2024 sia ”un anno particolare, in cui si compilano tante ricorrenze, i cento anni della radio, i settant’anni della Tv e una serie di ricorrenze apparentemente minori ma che ci aiutano a dipingere quello che è il seguivano pubblico”. Tra queste, cita Rossi, ”i 40 anni di televideo, i 30 del fiore all’occhiello della RAI la nostra orchestra sinfonica nazionale che nasce nel 1994”.
Rossi ricorda poi i 150 della nascita di Guglielmo Marconi e che ”nel 1924 nasceva Mike Bongiorno, il cantore di una cultura televisiva popolare”. “Ci apprestiamo a vivere una stagione nuova con il nuovo cda – prosegue Rossi- con una proiezione verso il futuro per rilanciare e ridisegnare la funzione del servizio pubblico”. Si dice ”che la RAI è la prima industria culturale del paese. In realtà la RAI è qualcosa di più, è un hub industriale, è l’azienda che sostiene l’intera filiera della cultura italiana. Senza la RAI non ci sarebbe l’audiovisivo italiano, senza la RAI non ci sarebbe l’industria dell’intrattenimento”. Infine, ”un ringraziamento alle donne e agli uomini della RAI che hanno consentito che questo miracolo si realizzasse”.
“La celebrazione dei cento anni della nascita del Servizio pubblico radiotelevisivo – hanno dichiarato i deputati di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, e Francesco Filini, capogruppo in Commissione di Vigilanza – è l’occasione per rivolgere un augurio
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