“Una storia che molto probabilmente non vedrete mai in tv è quella di Mimmo Lucano, un poeta dell’umanità”. L’appello di Beppe Fiorello all’Adnkronos per far sì che ‘Tutto il mondo è Paese’ sull’ex sindaco di Riace, da lui interpretato, venga trasmessa. La miniserie è stata bloccata, a seguito della condanna a Lucano in primo grado di giudizio per associazione a delinquere, truffa, peculato, falso e abuso d’ufficio.
“C’è stato un momento in cui quei problemi giudiziari sono caduti quasi tutti, sono rimaste delle ‘briciole’ che mi fanno sorridere”, dice Fiorello. “Io parlo così perché ci ho sempre messo la mano sul fuoco su di lui, probabilmente questo mi ha fatto prendere dei rischi, ma non mi importa. Io credo nell’uomo e in questo racconto”, sottolinea l’attore. L’attore si chiede: “Perché produrla per poi non mandarla in onda?”
Secondo Fiorello “l’arte deve avere il potere di raccontare, non la devi azzittire”, sottolinea. “Hanno avuto paura a mandarla in onda, come se fosse un progetto politico. Sicuramente ha una visione politica ma è la storia di un ragazzo che ha dato dignità all’integrazione e a tutti gli esseri umani che rimanevamo sperduti in mare”.
Mimmo Lucano “ha ripopolato Riace – dice Beppe Fiorello – rigenerando economia. Lui ha dimostrato che se si integrano i migranti in modo dignitoso, dando loro un nuovo percorso, l’economia interna cresce”.
L’attore torna in tv nei panni del giornalista Fabrizio Corsaro nella serie ‘I fratelli Corsaro’, in onda dall’11 settembre su Canale 5. Tratta dai romanzi di Salvo Toscano, la storia segue due fratelli agli antipodi tra indagini e delitti in una Palermo contemporanea. “Il mio personaggio segue la linea dei grandi giornalisti, come Pippo Fava, che sono morti per l’urgenza di dire la verità senza manipolare o edulcorare il racconto”. Per l’attore “non importa di quale argomento si stia scrivendo, l’importante è scrivere la verità”, che “è da sempre qualcosa di impopolare perché è scomoda” come “quella di Mimmo Lucano”, sostiene il fratello di Rosario.
La Rai nel 2017 (con il Pd a Palazzo Chigi) aveva prodotto una fiction che beatificava Mimmo Lucano come sindaco santo di Riace e dei migranti. Una miniserie costata oltre 1,6 milioni di euro e realizzata dalla società Picomedia. La messa in onda del prodotto è stata più volte rinviata proprio in ragione delle vicende giudiziarie emerse a carico di Mimmo Lucano.
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