Inquieta la storia di un pm che indaga per maltrattamenti e che, essendo in ferie, “congela” la denuncia di una donna. Se il pm è in vacanza il braccialetto elettronico può attendere. Questo il senso di una storia lunare raccontata dalla stampa veneta. La circostanza vacanziera ha fatto sì che si “potesse bloccare per giorni e giorni la valutazione circa la richiesta dell’adozione della misura cautelare del divieto di avvicinamento all’ex-moglie nei confronti di un uomo di 65 anni; denunciato per stalking e maltrattamenti”. La vicenda è accaduta a Treviso, il Giornale la rilancia per la sua assurdità. La donna dovrà attendere fino al 10 settembre, sperando che non le succeda nulla di brutto. E’ accaduto veramente a Treviso.
La vicenda riguarda una donna di 50 anni, separata dal coniuge, contro il quale lo scorso maggio ha sporto denuncia. I motivi sarebbero inierenti ad episodi di maltrattamenti e stalking da parte dell’ex marito. Un modus operandi tristemente noto nelle dinamiche di separazione: l’uomo la controllava fino ad avere installato ad insapuita della donna tre rilevatori satellitari all’interno dell’automobile utilizzata. L’uomo – secondo il racconto- sarebbe arrivato anche a danneggiarle la macchina. Dopo molti episodi la donna impaurita ha sporto denuncia tramite il proprio avvocato. La richiesta era che venisse adottata nei confronti dell’ex-partner la misura del braccialetto elettronico.
Quindi gli sviluppi più da pochade che da vicenda giudiziaria. L’avvocato “si è sentito rispondere che la richiesta non potrà essere valutata prima del prossimo 10 settembre, anche a causa della carenza di personale. Ma il problema principale secondo le ricostruzioni pare essere proprio che il pubblico ministero al quale è stato affidato il caso è a quanto pare in vacanza: “non tornerà prima dell’inizio della prossima settimana. Non ci sarebbe nessun altro in grado di sostituirlo”. Non sfuggirà che nel frattempo la donna che ha avuto il coraggio di denunciare si trovi in una situazione di paura inconcepibile. Lei stessa ha dichiarato ai media trevigiani di sentirsi in pericolo di vita. E le cronache sanguinose di questi mesi estivi drammatici stganno lì a darle ragione. Evidentemente la paura può attendere fino al 10 settembre.
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