Fumata bianca, peraltro attesa e unanime, in Consiglio dei Ministri: Raffaele Fitto è stato indicato come candidato italiano per il ruolo di Commissario europeo chiamato a rappresentare l’Italia. Manca la ratifica europea ma a meno di clamorosi colpi di scena prenderà il posto di Paolo Gentiloni, (che fu nominato dal governo Conte bis come frutto dell’accordo politico col Pd), e durerà in carica ovviamente per cinque anni. Giorgia Meloni ha illustrato nel corso del Cdm la designazione e a richiamato il Paese a un atteggiamento di responsabilità, bandendo ogni divisione di parte in considerazione degli interessi nazionali da difendere a Bruxelles.
La premier G ha contattato Elly Schlein e Giuseppe Conte , per informarli della candidatura di Raffaele Fitto ad un ruolo in Commissione europea prima del Consiglio dei ministri. Un atto non dovuto(si tratta di una nomina di maggioranza) ma che dimostra una grammatica istituzionale elevata.
“Ritengo opportuno condividere con tutti voi, dopo averlo fatto già da tempo con gli altri leader della maggioranza, una decisione estremamente importante. Ho ricevuto la lettera della Presidente della Commissione europea von der Leyen con la quale si chiede al Governo la designazione della proposta di candidato italiano al ruolo di commissario europeo”, così ha esordito nel Cdm il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Si tratta di una scelta delicata e molto importante per noi e per l’Italia nei prossimi anni- ha aggiunto il premier-. La nostra scelta ricade su una persona che ha una grandissima esperienza e che ha saputo governare le deleghe che gli sono state affidate in questo governo con ottimi risultati: il ministro Raffaele Fitto”.
Giorgia Meloni ha continuato il suo discorso in Consiglio dei Ministri chiedendo (e ricevendo) un applauso per la designazione e sottolineando l’importanza di rispettare l’italianità in sede europea, prescindendo dalle logiche di maggioranza e opposizione.
“Oggi stesso comunicherò alla presidente von der Leyen il nome di Fitto- ha detto Meloni- e chiedo a tutti di rivolgere un applauso e un grande in bocca al lupo a Raffaele, che avrà davanti un compito estremamente complesso e allo stesso entusiasmante. E’ una scelta dolorosa per me, credo anche per lui, e per il governo, ma è una scelta necessaria”.
“Dopodiché- ha continuato il presidente del Consiglio- ovviamente continuiamo a lavorare sul ruolo che chiediamo venga affidato all’Italia. E, nonostante veda molti italiani che tifano contro un ruolo adeguato alla nostra Nazione, non ho motivo di credere che quel ruolo non verrà riconosciuto. Non per simpatia o antipatia verso il nostro governo, ma più banalmente perché siamo l’Italia, Nazione fondatrice, seconda manifattura e terza economia europea, terzo Stato membro per popolazione, con primati in tantissimi campi. E, oggi, possiamo contare anche su una ritrovata stabilità politica e una solidità economica che pochi altri hanno nel resto d’Europa”.
Nessuna obiezione è stata mai fatta rispetto al nome di Fitto. Sia la Lega che Forza Italia, in tempi non sospetti, ne avevano evidenziato il valore e la caratura, a conferma di una coesione politica che ha pochi eguali oggi in Europa.
Ma va sottolineato l’appello di Meloni, condiviso dagli alleati, alle opposizioni, di dimostrare lo spirito nazionale a Strasburgo. Avere un ruolo di primo piano per l’Italia non è un patrimonio di parte ma di tutti.
Un richiamo da statista che ora attende la risposta delle sinistre, con un’unica strada possibile e cioè la responsabilità.
L’appello di Meloni lascia la palla in mano al centrosinistra, in realtà solo sinistra, di mostrare responsabilità e di evitare il “paradosso francese”(che un tempo significava il fatto che i “cugini” avessero meno infarti di noi pur fumando di più, per merito del vino rosso) e cioè che dinanzi all’occasione per l’Italia di avere un commissario di peso la sinistra si divida e voti parzialmente contro o, peggio ancora, segua gli estremismi e faccia le barricate. A Strasburgo si vedrà il vero volto dell’opposizione e anche la sua potenziale capacità(o incapacità) di proporsi come classe di governo nel futuro.
“La designazione del governo di Raffaele Fitto a Commissario Ue, a cui formulo le mie congratulazioni, rappresenta un motivo d’orgoglio per tutta l’Italia. Sono certo che saprà contribuire allo sviluppo e al benessere dell’Europa e della nostra Nazione, riuscendo a vincere le sfide che tutti noi abbiamo di fronte”, ha detto il capogruppo al Senato di FdI, Lucio Malan.
Tommaso Foti, presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, ha detto che, “Raffaele Fitto ha la necessaria esperienza maturata, sia in campo nazionale, sia al di fuori, per potere rappresentare l’Italia come Commissario europeo. Lo dimostra la sua storia personale, di presidente di Regione, parlamentare e ministro, capace di esprimere un’attività ai massimi livelli. Nell’attuale incarico di Governo, inoltre, ha saputo, con ammirevole capacità, condurre in porto la revisione del Pnrr e l’erogazione dei relativi finanziamenti, portando l’Italia ad attestarsi come la Nazione che ha raggiunto più obiettivi tra tutte quelle europee”.
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