Nella squadra olimpica israeliana c’è chi non vede l’ora di scappare dalle Olimpiadi il prima possibile: l’atmosfera per gli atleti di Tel Aviv è così gravata dal tema dei rischi per la sicurezza da diventare quasi insostenibile. È solo l’ennesimo esempio dei tanti disastri che stanno segnando questi Giochi, nei quali non c’è giorno che non porti la sua pena: da questioni più squisitamente politiche, come quella degli israeliani, sulla cui situazione già delicata ci ha messo pure il carico la sinistra francese di Jean-Luc Mélenchon, alla Senna inquinata, che ormai è diventata un tormentone. E poi ci sono giorni in cui le pene sono molteplici, come oggi.
La qualità dell’acqua della Senna è di nuovo calata, il che ha impedito l’allenamento per l’evento misto di triathlon olimpico di lunedì ai Giochi di Parigi 2024. Le nuove piogge degli ultimi giorni hanno reso il fiume di nuovo non sicuro per nuotare, dopo che anche tutti gli allenamenti per gli eventi individuali hanno dovuto essere annullati. C’era grande preoccupazione per gli eventi individuali, ma alla fine si sono svolti mercoledì dopo che l’acqua è stata ritenuta sicura per nuotare all’ultimo momento. La gara maschile ha dovuto essere posticipata di un giorno.
Oltre al triathlon misto, la prossima settimana sono in programma anche gli eventi di nuoto in acque libere da 10 km per uomini e donne nella Senna e ci si chiede se le gare si potranno disputare o se sarà ancora inquinata. La Francia ha compiuto enormi sforzi nel corso degli anni per migliorare la qualità dell’acqua della Senna, investendo circa 1,5 miliardi di euro negli ultimi anni per utilizzare il fiume per gli eventi olimpici, ma non è andata esattamente come sperava. “Continuiamo a contare sull’evoluzione dell’acqua della Senna, siamo fiduciosi nel credere che la qualità dell’acqua migliorerà, le condizioni meteo sono buone per tutta la settimana, contiamo di poter organizzare in sicurezza le prove di triathlon staffetta mista e il fondo di nuoto”, ha detto il presidente del Comitato organizzatore di Parigi 2024, Tony Estanguet.
A raccontare l’incubo in cui si sono trasformate le Olimpiadi per la squadra israeliana è stato il nuotatore Meiron Cheruti, riferendo della sicurezza rigorosa e 24 ore su 24 e spiegando che sta pensando di andarsene il prima possibile. La squadra israeliana ha sempre ricevuto una protezione extra ai Giochi sin dal massacro di Monaco del 1972, ma le misure sono state ulteriormente rafforzate a Parigi in relazione alla guerra di Gaza. Cheruti ha dichiarato all’edizione di sabato del quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung che “non ci è permesso lasciare il villaggio olimpico e alla mia famiglia non è permesso entrare. Non ci è permesso guardare altri sport. E ovunque andiamo, ad esempio all’arena di nuoto per l’allenamento e la gara, abbiamo personale di sicurezza in giro, guardie e bodyguards ovunque”.
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