L’incendio che imperversa a Monte Mario e che ha portato all’evacuazione di 6 palazzine, inclusa la sede Rai di Via Teulada, “potrebbe essersi sviluppato colposamente all’interno di un accampamento abusivo dentro il parco, forse da un fornello utilizzato per cucinare”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, dopo la ricognizione aerea intorno alla zona dell’incendio di Monte Mario con un elicottero dei vigili del fuoco assieme al Prefetto di Roma, Lamberto Giannini.
“Da lì le fiamme si sarebbero prorogate velocemente all’interno del parco a causa del vento – ha proseguito -. È una valutazione preliminare, naturalmente ci saranno le indagini per appurare con certezza. Ci sembra di potere escludere l’autocombustione, se ci fosse il dolo sarebbe di una gravità incredibile”.
“Piange il cuore nel vedere le lingue di fuoco devastare il costone della riserva naturale di Monte Mario, nel cuore della città consolidata, con palazzi evacuati e vegetazione irrimediabilmente distrutta”. Lo dichiarano Lavinia Mennuni, Senatrice di FdI, e parlamentare eletta nel collegio di Roma 2 e Federico Guidi, coordinatore di Fdi del 14 Municipio.
“Alle Forze dell’Ordine il compito di individuare le responsabilità di chi ha provocato questo rogo che sta devastando uno dei polmoni verdi più belli della capitale. Ci chiediamo se si poteva evitare questo rogo o quantomeno se si sarebbe potuto limitare il rischio incendi in uno dei parchi più belli di Roma con delle misure di prevenzione antincendio come il taglio delle sterpaglie, la creazione di sentieri frangi fiamme da parte di Roma Capitale a cui spetta la manutenzione dell’area. Sempre a Roma Capitale chiediamo inoltre perché, nonostante i ripetuti appelli, non siano stati eliminati gli elementi di degrado e di potenziale pericolo nel parco come la vasta favela, cresciuta da anni, in maniera disordinata e indisturbata proprio nell’area interessata dal rogo accanto al tribunale. Nel ringraziare l’operato dei volontari della protezione civile, dei pompieri delle Forze dell’Ordine che si stanno prodigando per spegnere le fiamme, chiediamo subito misure concrete: sgombero degli insediamenti abusivi, controllo delle aree per impedire il riformarsi degli insediamenti stessi e dei roghi tossici, un sistema di vigilanza Anti incendio tramite telecamere e sensori di calore, l’adozione di un impianto idrico antincendio almeno nei tratti vicino agli abitati, la messa in opera delle elementari misure antincendio, un’ opera di immediata riforestazione delle alberature andate distrutte nel rogo odierno“.
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