L’emergenza abitativa degli sfollati dopo il crollo della Vela Celeste di Scampia è stata al centro di un tavolo convocato dal ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, al quale hanno partecipato tra gli altri il capo dipartimento Fabio Ciciliano e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e il prefetto Michele di Bari. L’incontro è avvenuto a Roma, nel pomeriggio, dopo la celebrazione dei funerali delle tre vittime, Roberto Abbruzzo, Margherita Della Ragione e Patrizia Della Ragione, durante il quale l’arcivescovo di Napoli, monsignor Mimmo Battaglia, che ha officiato la funzione, ha parlato della necessità di mettere un argine al “crollo sociale” di cui il crollo fisico del ballatoio della Vela Celeste è simbolo.
A Scampia servono risposte e il governo è al lavoro per darle. Nell’immediato, ma anche in modo strutturale. L’impegno assunto al tavolo presieduto da Musumeci, al quale erano presenti anche la Regione Campania e il ministero dell’Interno, è stato quello di trovare con urgenza una soluzione per la sistemazione temporanea di quanti a Scampia hanno dovuto lasciare la propria casa. Manfredi ha confermato l’apertura del cantiere per la realizzazione del plesso che dovrà ospitare le famiglie sfollate e che dovrebbe completare i lavori entro il 2026, mentre la Regione Campania ha dato disponibilità a farsi carico di eventuali oneri, qualora si dovesse definire l’intesa con il governo nazionale sui fondi di coesione. Il prefetto ha auspicato che nel tempo strettamente necessario si possa definire questa fase di transizione ed ha assicurato la necessaria vigilanza per neutralizzare eventuali interferenze esterne.
“Occorre trovare una ragionevole soluzione per gli sfollati – è la conclusione del ministro Musumeci – sia dal punto di vista normativa che finanziario. E la troveremo in brevissimo tempo, con il contributo di tutte le istituzioni”. “Ringraziamo il ministro Musumeci – ha detto Manfredi – per la disponibilità dimostrata nell’individuare misure normative e finanziarie utili alla gestione degli sfollati delle Vele. Solo con la massima collaborazione istituzionale si possono trovare soluzioni immediate e a medio-lungo termine per gli abitanti delle Vele in attesa del completamento del cantiere per la realizzazione dei nuovi alloggi”.
Anche il capo dipartimento della Protezione civile Ciciliano ha dato ampia disponibilità di collaborazione, anche alla luce della recente esperienza maturata in un’area altrettanto complessa e difficile come quella di Caivano. Il modello Caivano è stato richiamato oggi anche dal sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Pina Castiello, che ha partecipato ai funerali in rappresentanza del governo. “Scampia è un’altra Caivano”, ha detto il sottosegretario, sottolineando che “abbiamo un modello, dobbiamo ampliarlo e ora bisogna essere presenti molto qui a Scampia. Prima di tutto per ridare dignità ai cittadini comunque vivono in queste strutture, ma anche per dare la possibilità e poter vivere avendo i diritti che hanno tutti i cittadini italiani”.
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