La corte d’Appello di Brescia presieduta da Antonio Minervini ritiene inammissibili le istanze della difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi, non ammette nessuna delle nuove prove che gli avvocati hanno esposto per provare a riaprire il caso sulla strage di Erba e confermano, di fatto, l’ergastolo per Olindo Romano e Rosa Bazzi. La sentenza di oggi – arrivata quasi 5 ore di camera di consiglio – ribadisce quanto già stabilito in primo grado, in appello e in Cassazione sul quadruplice omicidio dell’11 dicembre del 2006 e sgretola le speranze della coppia che assisteva, nella stessa gabbia, al verdetto.
Nessuna sorpresa, come da pronostico: anche i giudici di Brescia credono siano i vicini di casa gli autori del massacro nella ‘Palazzina del ghiaccio’ di via Diaz quando, sotto i colpi di spranga e coltelli, vengono uccisi Raffaella Castagna (30 anni), il figlio Youssef Marzouk di soli due anni, la nonna materna del piccolo Paola Galli (57). E’ la mancina Rosa ad affondare la lama nella gola del bambino. Le fiamme appiccate cancellano le tracce, ma quando gli aggressori si chiudono alle spalle la porta dell’appartamento di Raffaella si trovano di fronte, increduli, i vicini di casa: si salva per una malformazione alla carotide Mario Frigerio assalito da Olindo, viene colpita sulle scale e poi uccisa nella loro mansarda la moglie Valeria Cherubini (55).
“È stata emessa una sentenza, leggeremo le motivazioni e ricorreremo in Cassazione”. Lo afferma Fabio Schembri, uno dei difensori di Olindo Romano che insieme alla moglie Rosa Bazzi è stato condannato in via definitiva all’ergastolo per la strage di Erba, dopo che la corte di Brescia ha respinto la richiesta di revisione del processo.
“Sono deluso, io resto convinto che non siano stati loro. Finché non verranno riaperte davvero le indagini resto della mia idea”. Così Azouz Marzouk, padre e marito di due delle quattro vittime della strage di Erba, commenta la decisione dei giudici di Brescia di non riaprire il caso sul quadruplice omicidio per il quale sono stati condannati all’ergastolo in via definitiva Olindo Romano e Rosa Bazzi. Parte civile ma convinto dell’innocenza dei condannati a chi gli chiede se è il momento di chiedere scusa ai fratelli Castagna, Azouz replica: “non li conosco”.
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