Il quinto congresso federale Ugl per rinnovare gli organismi dirigenti e indicare la strada per le sfide future del mercato del lavoro – una tre giorni che ha messo al centro del dibattito sindacale, tra i vari temi affrontati, innovazione tecnologica e intelligenza artificiale – ha enucleato e affrontato l’occasione per discutere sul ruolo del sindacato nella tutela dei lavoratori, da oggi in avanti. E al termine di una tre giorni intensa, ricca di spunti, confronti e analisi, si è passati all’elezione del segretario generale, che ha visto la conferma di Paolo Capone: rieletto segretario generale. Eletti anche Luigi Ulgiati, vice segretario generale vicario e segretario amministrativo, e Luca Malcotti, segretario organizzativo nazionale. Rinnovata la segreteria confederale con gli ingressi di Giampiero Bellusci, Maddalena Imperiali, Aurelio Melchionno, Egidio Sangue come segretari confederali, e rinnovato il consiglio nazionale.
«È con grande onore e senso di responsabilità che accolgo la mia rielezione a segretario generale dell’Ugl. Questo momento rappresenta non solo un riconoscimento del lavoro svolto finora, ma anche un impegno rinnovato verso il futuro del nostro sindacato e del mondo del lavoro italiano». Sono state queste, allora, le prime parole di Capone, appena avuta la conferma della sua rielezione a capo del sindacato durante il V congresso confederale “Il Futuro è Lavoro”.
«Il tema del nostro congresso, Il Futuro è Lavoro – ha commentato a caldo Capone – riflette perfettamente la nostra missione e la nostra visione. In un’epoca di rapidissimi cambiamenti tecnologici, economici e sociali, è fondamentale che il lavoro resti al centro delle nostre priorità. Dobbiamo affrontare le sfide e le opportunità della transizione digitale ed energetica con coraggio e determinazione». Per Capone allora «l’obiettivo è garantire che ogni lavoratore abbia accesso a un’occupazione dignitosa, sicura e adeguatamente retribuita. In tal senso – ha aggiunto il segretario generale – occorre promuovere politiche che favoriscano la formazione continua. L’innovazione. E la protezione dei diritti dei lavoratori».
E ancora. «La piaga sociale delle morti sul lavoro è una battaglia che ci vede impegnati in prima linea da anni, in un Paese come il nostro non è ammissibile morire sul lavoro per mancanza di controlli, di una cultura della prevenzione e della formazione dei lavoratori, soprattutto in determinati contesti più a rischio incidenti. È altresì importante rivedere il modello delle relazioni industriali nell’ottica di favorire la partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili delle imprese».
«Solo così – ha quindi concluso Capone – potremo costruire un futuro in cui il lavoro non sia percepito come un mezzo di sola sussistenza. Ma anche come fonte di realizzazione personale e collettiva», ha chiosato il segretario generale appena rieletto, ringraziando «tutti coloro del sindacato che hanno riposto in me la loro fiducia. La vostra dedizione e il vostro sostegno sono fondamentali per portare avanti i nostri progetti e raggiungere nuovi traguardi. Insieme, continueremo a lottare per un’Italia più equa e prospera. Il futuro è lavoro. E insieme lavoreremo per costruirlo».
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