Arriva in libreria un nuovo libro dedicato al mondo azzurro ma, in questo caso si va ad esplorare il mondo e la storia della tifoseria empolese. Lo ha scritto Marco Bigazzi, tifoso azzurro, e sarà presentato domani sera nei locali dell’Avis. Tra l’altro, per chi volesse, dalle ore 19 ci sarà un apericena al costo di 15 euro mentre alle 21:30 verrà presentato il libro. Abbiamo scambiato, in anteprima, alcune battute con l’autore del libro:
Ciao Marco, intanto partirei da come è nata l’idea di questo libro, quelli che sono stati gli input e gli spunti che ti hanno fatto balenare l’idea e la voglia…
Era una voglia che avevo da tempo. Ci sono già tanti libri che ripercorrono le gesta della squadra, ma nessuno si era mai soffermato sul dodicesimo uomo in campo. Prima di muovermi ho proposto questa mia idea agli esponeti del tifo empolese, devo dire che la risposta è stata importante e mi hanno aiutato molto nel creare i vari contentuti.
Immagino ci sia stata una lunga ricerca per poter avere tutti gli elementi atti a poter scrivere. Dove ti sei indirizzato maggiormente da questo punto di vista?
Sono partito da alcune fotografie e da ritagli di giornale. Ho fatto una ricerca guardando a tutti i gruppi che avessero un minimo di materiale, partendo dagli storici Rangers fino ai giorni nostri. Ho fatto molta ricerca anche in biblioteca, una ricerca che si è sviluppata per un anno. Ovviamente in questo poi ci sono state anche delle persone che mi hanno aiutato con racconti ed aneddoti.
Se dovessi raccontarci le emozioni che hai provato nello scrivere, quali quelle che ti sono rimaste maggiormente addosso?
Di emozioni ce ne sono state tante. Anche a livello visivo mi sono soffermato su tante immagini che io non ho vissuto perchè non nato. Poi rivedere tutte le immagini legate al periodo di Spalletti, dove io avevo circa 12/13, e quella maratona lì era qualcosa di davvero magico. E’ stato un viaggio con la mente, i ricordi. E’ stato poi emozionante conoscere le storie di tutti i gruppi che hanno avuto un ruolo intorno all’Empoli, percependo anche l’impegno e l’amore che queste persone hanno messo.
Si parla della storia della tifoseria azzurra, che arco temporale cavalchiamo?
Come detto si parte dai Rangers, quindi dal 1976 al 2024 chiudendo con gli “Ultras Empoli” che è l’ultimo gruppo organizzato nato. In questo libro si parla anche dell’Unione Clubs, della sua storia e dei vari clubs che erano associati. Si parla anche della vittoria del “Campionato Simpatia” andato in onda su Rete 4. Si parla di gemellaggi, di inni e poi un piccolo racconto attraverso le considerazioni di chi ha vissuto il mondo Ultras.
Ricordando l’appuntamento di domani sera all’Avis per la presentazione pubblica, ti chiedo in conclusione che cosa vuol lasciare questo libro e perchè ogni tifoso azzurro dovrebbe averlo…
Domani c’è questa presentazione all’Avis anticipata da questo apericena organizzato direttamente dai gruppi ultras. Mi piacerebbe coinvolgere poi gli stessi esponenti del tifo azzurro per far raccontare anche direttamente da loro quelle che sono state le esperienze. Questo libro vuol essere testimonianza del fatto che c’è la nostra tifoserie, che è bella, che delle belle storie da raccontare, che c’è una storia. Si parla di gruppi che non ci sono più e che magari qualche ragazzo più giovane non conosce ed è bello che tutto questo bagaglio resti ed è il motivo per cui chi tifa Empoli deve avere anche questo libro.
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