Scosse dall'inchiesta che ne ha decapitato le curve, reduci da un week end di campionato confortante ma anche con qualche ombra, Inter e Milan hanno vissuto due notti diverse in Champions League. Ha vinto Simone Inzaghi, travolgendo la Stella Rossa che si è presentata a San Siro molto leggera per poter essere davvero preoccupante. Ha perso Paulo Fonseca, ma dentro la sconfitta dei rossoneri ci sono anche segnali confortanti da cogliere perché rispetto al ko al debutto contro il Liverpool sembra davvero cambiato tutto.
La nuova formula della Champions rimanda ad altri momenti i verdetti, ma già da oggi qualcosa si può provare a provvedere. Ad esempio, gli zero punti in classifica dopo 180 minuti rendono quasi proibito per il Milan immaginare di correre per entrare nelle magnifiche otto che saranno agli ottavi di finale senza passare dal playoff di febbraio. Sulla strada di Morata e compagni c'è ancora la trasferta in casa del Real Madrid il che porta a ritenere decisive le altre cinque a partire da quella con il Bruges davanti al pubblico amico.
Non bisogna disperarsi, però, perché a Leverkusen il Milan è stato capace di tirare fuori una prestazione molto solida nella ripresa dopo un primo tempo di sofferenza. Avrebbe anche meritato il pareggio, soprattutto nel finale: Fonseca torna a casa con la sensazione di essere davvero a buon punto nel suo lavoro di costruzione anche se Firenze domenica aiuterà a capire di più sulla guarigione di una squadra che solo quindici giorni fa faticava a stare in campo.
Differente la prospettiva di Simone Inzaghi. Il clima a San Siro è stato diverso dal solito e non poteva accadere altro visto lo tsunami che ha colpito la curva. L'Inter non si è lasciata contagiare e ha giocato un match attento e vigoroso, dando anche una sistemata alla differenza reti (4-0) che promette di essere fondamentale in un format in cui troppe partite sono dei set tennistici molto squilibrati.
Il turn over ha funzionato in pieno, Lautaro Martinez ha trovato ancora la via della rete e consentito a Taremi (due assist) di spezzare il digiuno cedendogli da vero capitano il calcio di rigore. Molte luci e poche ombre. A volerle cercare con il lanternino, nella fase centrale della sfida la Stella Rossa è andata un po' troppo vicina a segnare, confermando come la difesa non riesca ancora ad essere il reparto blindato di un anno fa.