Un anno fa Milan Skriniar era stato uno dei tormentoni della primavera. Niente rinnovo con l'Inter, malgrado le promesse dell'estate prima quando era naufragata la trattativa per cederlo monetizzando per questioni di bilancio, il difensore centrale slovacco colonna della squadra di Simone Inzaghi si era accordato a parametro zero con il Psg. Non un addio indolore. Complice anche un infortunio, di fatto Skriniar aveva saltato tutta la seconda parte della stagione perdendosi la cavalcata fino alla finale della Champions League a Istanbul.
Il Psg pensava di aver messo a segno il colpo più importante per dotarsi di un difensore affidabile e di livello internazionale. Contratto da top player fino al 2028: 9 milioni netti a stagione più bonus. La realtà, però, è stata diversa e per Skriniar ora si aprono le porte dell'esilio dorato della Saudi Pro League dove andrà a rinforzare la rosa dell'Al Nassr di Cristiano Ronaldo. Non una scelta di vita e nemmeno sportiva, visto che Milan è stato costretto dalla decisione di Luis Enrique di ritenerlo non più funzionale al progetto tecnico del Psg.
Già nella scorsa stagione era finito al centro delle critiche per le sue prestazioni. Complice un infortunio alla caviglia, il rendimento non era stato all'altezza nemmeno per continuità: 24 presenze in Ligue1 e 32 complessive per 2.249 minuti in campo. All'inizio di questo campionato il tecnico spagnolo ha optato per una soluzione differente.
Impossibile per questioni di stipendio il ritorno in Serie A, nonostante un paio di squadre avessero preso informazioni sulla situazione, ecco l'opportunità dell'Arabia Saudita. Di sicuro una exit strategy non penalizzante a livello economico, ma a 29 anni (ne compirà 30 il prossimo febbraio) la certificazione che il trasferimento a Parigi non è stato un momento fortunato e rischia di incidere in maniera importante sulla carriera.