Dietro l'attacco di Solingen, che ha causato tre morti e otto feriti, è stato confermato un movente jihadista. L'ISIS ha rivendicato l'azione attraverso un comunicato del suo reparto media, affermando: «L'attentatore al raduno cristiano di ieri nella città di Solingen in Germania era un soldato dello Stato Islamico». L'attacco sarebbe stato compiuto in risposta alla situazione dei «musulmani in Palestina».Inoltre, secondo un rapporto di polizia, citato dalla Welt am Sonntag, un testimone avrebbe sentito l'attentatore gridare la frase «Allahu Akbar», Dio è grande, mentre si scagliava contro le vittime. Uno dei feriti avrebbe dichiarato alle autorità di aver riconosciuto l'assalitore, sostenendo che si tratterebbe di un frequentatore di una moschea locale.
Questa stessa persona, attualmente ricercata in tutta la Germania, sarebbe stata sentita pronunciare la seguente frase al 15enne arrestato nelle ultime ore: «Oggi pugnalerò tutti!».L'adolescente è accusato di non aver denunciato il crimine, una volta venutone a conoscenza. Secondo lo Spiegel il ragazzo, che è stato prelevato da un alloggio per rifugiati, proviene dal Kirghizistan e non starebbe collaborando con le autorità. A Solingen nel tardo pomeriggio di sabato è arrivato il primo ministro della Renania Settentrionale-Vestfalia, Hendrik Wüst. «L'attacco aveva lo scopo di diffondere il terrore» ed era diretto «contro la sicurezza e la libertà del nostro Paese e anche contro il modo in cui viviamo qui». L'attentatore «ha colpito al cuore il nostro Paese. Il terrorismo dovrebbe scuotere il nostro modo di vivere, ma» ha proseguito l'esponente della Cdu «il nostro Paese non vacilla». Wüst ha aggiunto: «Non ci lasceremo intimidire dal terrore e dall’odio, difenderemo il nostro modo di vivere».