Già era stato eclatante quello che ha fatto nelle tre gare veloci disputate, ottenendo tre podi e vincendone una. Ma il quinto posto in gigante è ancora più incredibile. Non era più la sua disciplina, anche se l’aveva ripresa molto bene nella passata stagione e aveva risalito benissimo la china, con la punta del quinto posto su una pista complessa come la Erta di Kronplatz. Sofia vanta dei podi in gigante, nel 2017 ha anche vinto una medaglia ai Mondiali. Non mi aspettavo un risultato del genere, assolutamente. Pensavo che il suo livello sarebbe stato buono, ma non eccezionale, quindi mi ha sorpreso molto. Nella seconda manche ha rischiato tanto, con dei passaggi al limite: ci ha messo tanta cattiveria. È stata una discesa da godersi in punta di sedia. Peraltro era un gigante vero, perché la Podkoren è una pista molto selettiva, c’era quel ghiaccio vivo che ha messo in difficoltà tante atlete. Se non sei a posto tecnicamente, un risultato del genere non lo fai. È un buon segnale anche per le sue gare veloci, questa solidità le tornerà utile. Si vede che c’è stato un grande lavoro tecnico. Questo ha portato dei benefici anche in discesa, dove scia più sicura rispetto al passato.
Se dovesse continuare così in gigante, la metto alla pari di Brignone e Gut-Behrami, soprattutto se continuerà ad arrivare sempre nelle 10. Alla luce di quello che sta succedendo, i pronostici si spostano su chi ha più prove veloci a disposizione. Con due giganti in meno, che non si sa se verranno recuperati, si riapre tutto.
Brignone ha fatto due gare straordinarie quando ha vinto, stava andando fortissimo anche nella seconda manche a Killington, dove era in corsa per la vittoria. Sabato ha sbagliato le prime porte, la sensazione era che lo sci non le tenesse perfettamente su quel ghiaccio vivo, era un po’ sulle uova. Però la neve diventava più primaverile nella parte bassa, lì forse lo sci le avrebbe potuto garantire una tenuta migliore ed avrebbe potuto contenere il distacco. Ritengo che sul podio sarebbe potuta esserci. Purtroppo ha avuto un incidente di percorso. Ha chiuso troppo presto una curva verso destra dopo un dosso, a quel punto ha dovuto riaprire le spatole per non inforcare, è passata bene sul palo, ma non aveva più la corretta direzione per l’attacco curva successivo. Così ha toccato la neve con lo scarpone e lo sci è partito.
Se da un lato è la sua forza, dall’altro è anche il suo tallone d’Achille. Dall’esterno sembrerebbe un dispendio energetico che si potrebbe evitare. Lei è fatta così, è anche un po’ la sua forza quella di arrabbiarsi. Il suo carattere è questo, non è cambiato con gli anni.
Gut-Behrami è un po’ calata in gigante. A Semmering andava forte, se la giocava alla pari con la Brignone e poteva arrivare seconda, ma qui a Kranjska Gora non ha brillato. In questo momento la svizzera non è ai suoi livelli, ma nella velocità ha invece dimostrato che è in formissima.
Ljutic in questo momento è la più in forma in slalom. D’altronde non ci sono i gatti e i topi ballano, ma lei lo fa molto bene. Con una Ljutic così, ci vuole una bella Shiffrin per stare davanti alla croata. Vincere due gare consecutive è tanta roba, significa che di testa questa ragazza è davvero forte. Non è una sorpresa il fatto che abbia vinto due gare, perché è una delle più forti e possiede una grandissima classe.
Io ho una linea. Premesso che a me dispiace tantissimo che non corra per l’Italia, auspico che un giorno torni, anche se è molto complicato. Però per me è italiana, la considero tale perché lo è. Anche in tv la faccio sempre vedere, persino quando arriva 13ma. In slalom è stata la miglior italiana in Slovenia. A me non piace chiamarla italo-albanese, perché non sarà mai albanese. Ad esempio Girardelli non è mai stato lussemburghese, ma austriaco. Devo dire che io sull’argomento ho l’animo in pace. Spero che torni, ma oramai me ne sono fatto una ragione. Hanno preso la loro strada e i risultati stanno anche arrivando. Le decisioni della famiglia vanno anche rispettate. È un gran peccato perché nessun campione in Italia, in passato, aveva preso una strada simile, e ce ne sono stati davvero tanti di fuoriclasse. Di fondo c’è un grande dispiacere. Se fossi la Federazione, ammesso decida di tornare, le consentirei di farlo, perché le cose si evolvono e cambiano. In Italia non era possibile che Lara sciasse con la famiglia ed è stato giusto che non le sia stato concesso a 15 anni, altrimenti a cosa servirebbe la Federazione?