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La rivalità tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sta da tempo catturando l’attenzione degli appassionati di tennis ed è pronta ad accendersi nuovamente in questo avvio di stagione. Il fuoriclasse altoatesino e il formidabile spagnolo potrebbero trovarsi nuovamente uno di fronte all’altro agli Australian Open, primo Slam dell’anno in programma sul cemento di Melbourne dal 12 al 26 gennaio: il numero 1 del mondo potrà incrociare il numero 3 del ranking ATP non prima delle semifinali, ma per conoscere quale sarà il cammino dei due giocatori bisognerà aspettare il sorteggio in programma giovedì 9 gennaio.
I due talenti si sono spartiti gli Slam nel 2024: l’azzurro ha trionfato agli Australian Open e agli US Open, mentre l’iberico ha festeggiato a Wimbledon e al Roland Garros. Il nostro portacolori ha dettato legge anche in tre Masters 1000 e alle ATP Finals, lo spagnolo ha avuto la meglio negli scontri diretti ufficiali prima che l’azzurro si imponesse nel testa a testa che ha animato il Six Kings Slam. I due giocatori sono indubbiamente molto diversi tra loro e su questi aspetti si è voluto soffermare Andy Roddick, ex numero 1 del mondo.
Lo statunitense ne ha parlato durante il suo podcast Served with Andy Roddick, affermando che lo spagnolo non è una macchina come l’italiano. Il vincitore degli US Open nel 2003 è stato molto chiaro, soffermandosi sulle superfici: “La situazione è abbastanza chiara: dove c’è cemento oggi è territorio di Jannik Sinner, tutto quello che non è duro è stato territorio di Alcaraz. Sono i migliori sulle rispettive superfici“.
L’ex tennis ha poi proseguito: “Alcaraz è una gioia da guardare. Le aspettative sono molto alte. È una delle più grandi superstar mondiali, non solo nel tennis, ma in generale. Ha migliorato il suo servizio, ha lavorato sul movimento, ora è un po’ più arrotondato nella parte inferiore. Il rovescio è migliorato. Usa lo slice più spesso. Credo che abbia solo bisogno di tempo e spazio sul piano mentale ma non penso che sia una macchina come Sinner“.