La stagione di Jonas Vingegaard è stata fortemente condizionata dalla bruttissima caduta avvenuta lo scorso 4 aprile durante una tappa del Giro dei Paesi Baschi, quando riportò la frattura di sette costole e di una clavicola oltre a un polmone collassato. Il fuoriclasse danese rientrò a tempo di record e prese parte al Tour de France, riuscendo a concludere al secondo posto alle spalle dello sloveno Tadej Pogacar. Il portacolori della Visma | Lease a Bike è riuscito a confermarsi sul podio della corsa a tappe più importante al mondo dopo i due trionfi firmati nel 2022 e nel 2023.
Jonas Vingegaard è tornato sulla terribile caduta nei Paesi Baschi in un’intervista concessa a DR: “È stata la prima volta in cui sono caduto e non ho cercato di tornare subito in bicicletta. Per un momento ho anche pensato che sarei morto per un’emorragia interna. In quegli istanti ho pensato che fosse tutto finito”. Il ciclista ci ha poi ripensato: “Alla fine, io e mia moglie abbiamo capito che avrei dovuto continuare a fare il ciclista, perché è la mia passione. Ma quando ero in ospedale, proprio non pensavo al Tour de France. Quando sei in terapia intensiva, non puoi neanche andare in bagno, figurati se puoi pensare al Tour“.
Il danese si è soffermato anche sul piano adottato per affrontare il post-incidente insieme alla moglie Trine: “Abbiamo parlato molto del modo in cui devo comportarmi in gara. Siamo d’accordo sul fatto che, se mi rendo conto che la situazione è troppo pericolosa, rallento e piuttosto provo a recuperare dopo. L’ho fatto anche durante l’undicesima tappa del Tour 2024, quella che poi ho vinto. Pogacar aveva attaccato poco prima di una discesa e io non volevo correre rischi. Quindi, ho perso un po’ di tempo in quel frangente“.