Il 28 dicembre si è tramutata nella data fissa in cui viene disputato ciò che nel mondo è conosciuto con il nome di World Team Challenge, mentre in Germania – ovverosia il Paese dove si svolge – è colloquialmente chiamato Biathlon auf Schalke, in virtù del luogo in cui l’evento va in scena.
Si tratta di un’esibizione divenuta estremamente popolare. Nata nel 2002, ai tempi rappresentava qualcosa di inedito, ovverosia una prova a coppie miste. Oggi la dinamica è comune a molti sport, dunque si può affermare che gli organizzatori siano stati degli autentici visionari, nel senso nobile del termine. L’evoluzione avuta dal mondo sportivo ha dimostrato che chi ebbe l’idea, ormai quasi un quarto di secolo fa, seppe precorrere i tempi.
L’appuntamento ha la particolarità di disputarsi indoor, all’interno dello stadio di Gelsenkirchen dove la squadra di calcio Schalke 04 gioca le sue partite di calcio. La volontà dei promoter era quella di creare un evento slegato dall’agonismo vero e proprio, spettacolarizzando il biathlon. Missione compiuta, perché trattasi di un’esibizione estremamente attesa, divenuta una sorta di festa natalizia.
La fisionomia del World Team Challenge è più volte cambiata nel corso degli anni, assumendo l’attuale conformazione dal 2012. Si gareggia in due manche. La prima è una mass start con valenza di qualificazione. Il suo esito serve a determinare ordine e distacchi di partenza del successivo inseguimento. La coppia che taglia il traguardo per prima al termine di questa seconda e decisiva manche viene dichiarata vincitrice del World Team Challenge.
Il campo partenti è composto da 10 squadre, ognuna formata da un uomo e una donna. La competizione si dipana su nove giri di circa 1.300 metri ciascuno, durante i quali sono previsti otto poligoni. Il primo, il secondo, il quinto e il sesto sono a terra; il terzo, il quarto, il settimo e l’ottavo in piedi. Dopo ogni sessione di tiro, i componenti del team si danno il cambio. Non sono previste ricariche e ogni errore comporta il passaggio in un anello di penalità di 75 metri.
2002 – GERMANIA (Greis/Glagow)
2003 – NORVEGIA (Bjørndalen/Andreassen)
2004 – NORVEGIA (Bjørndalen/Eikeland)
2005 – NORVEGIA (Bjørndalen/Tjørhom)
2006 – NORVEGIA (Bjørndalen/Tjørhom)
2007 – RUSSIA (Yaroshenko/Iourieva)
2008 – UCRAINA (Deryzemlya/Khvostenko)
2009 – COPPIA MISTA (Sumann/Wilhelm)
2010 – RUSSIA (Ustyugov/Sleptsova)
2011 – COPPIA MISTA (Bergman/Mäkäräinen)
2012 – RUSSIA (Shipulin/Yurlova-Percht)
2013 – GERMANIA (Graf/Dahlmeier)
2014 – UCRAINA (Semenov/Semerenko Va.)
2015 – FRANCIA (Fourcade M./Dorin Habert)
2016 – GERMANIA (Schempp/Hinz)
2017 – RUSSIA (Volkov/Yurlova-Percht)
2018 – ITALIA (Hofer/Wierer)
2019 – NORVEGIA (Christiansen/Røiseland)
2022 – FRANCIA (Claude Fa./Simon)
2023 – FRANCIA (Claude Fa./Simon)
Nota Bene: l’edizione 2010 venne posticipata a marzo 2011 a causa del crollo del tetto dello stadio dopo una copiosa nevicata
2020 – RUSSIA (Eliseev/Pavlova)
2021 – AUSTRIA (Leitner/Hauser)
Queste due edizioni si sono disputate a Ruhpolding, in tempi di pandemia. Pur avendo il nome di “World Team Challenge”, non vengono riconosciute come “ufficiali” da parte degli organizzatori, che invece considerano come tali solo quelle effettivamente tenutesi a Gelsenkirchen.