Come ogni anno, il Tour de Ski è caratterizzato da assenze di grido. Pardon, errata corrige. Come quasi ogni anno. Un inverno su quattro non si corre questo rischio. Però, quando ci sono i Mondiali o (soprattutto) i Giochi olimpici, i forfait fioccano. D’altronde, chi punta alle medaglie non si fa problemi a chiamarsi fuori dall’estenuante evento a tappe.
Viceversa, se si mira alla Coppa del Mondo, è imperativo essere della partita nell’appuntamento multi stage, che assegna una mole spropositata di punti. Non chiudere sul podio significa dire addio a qualsiasi ambizione di primeggiare in classifica generale. La partecipazione è dunque subordinata a una questione di priorità e obiettivi.
Nel settore femminile si sono eclissate un paio di prominenti svedesi. Su tutte, Frida Karlsson, trionfatrice nel Tour de Ski 2023. La venticinquenne scandinava, almeno ufficialmente, è ancora alle prese con i postumi di un infortunio autunnale e non vuole correre alcun rischio. Viceversa, trattasi di scelta ponderata quella di, Jonna Sundling, dominatrice delle sprint e disinteressata alle due che assegneranno punteggio dimezzato tra Dobbiaco e la Val di Fiemme.
In campo maschile, ha subito detto “No” il norvegese Pål Golberg, che a 34 anni ritiene più produttivo allenarsi, allo scopo di provare a difendere il titolo iridato della 50 km.
Vedremo se qualcun altro si aggiungerà nell’elenco nell’imminenza dell’appuntamento. D’altronde, si parte il 28 dicembre e oggi è il 25. Le sensazioni nei giorni imminenti al via possono essere fondamentali per decidere un cambiamento di programma, magari dell’ultimo minuto.