Jorge Garbajosa parla non chiaro, ma chiarissimo. L’ex Treviso e Toronto Raptors, oggi presidente di FIBA Europe da un anno e mezzo, riporta in modo palese quello che già si sapeva da molto tempo: NBA sempre più vicina allo sbarco in Europa, ma senza passare dall’Eurolega. Il tutto segue una lunga serie di dichiarazioni, più o meno nette, che fanno capire come lo sbarco della National Basketball Association nel Vecchio Continente sia più di una semplice ipotesi.
Parlando con Marca, Garbajosa ha dichiarato quanto segue: “La realtà è che sono convinto che si farà. Il Commissioner NBA Adam Silver non parla tanto per parlare. E lo ha detto perché è la verità, perché credono in una chiara opportunità in Europa. Con un grande prodotto, grandi squadre, con marchi come Real Madrid, Panathinaikos, Fenerbahce, la mancata sostenibilità è una minaccia. Quello che non si sostiene scompare. Con una tale massa di tifosi, con l’appoggio pubblico e privato, con la grande tradizione, perché non stiamo rendendo tutto questo più attrattivo e commerciale? La NBA ha individuato una debolezza e ha deciso di venire. Non sappiamo come né quando, ma verrà. Stiamo aspettando. Ci inorgoglisce che abbiano detto che qualunque cosa organizzeranno in Europa sarà in collaborazione con la FIBA. La NBA ritiene che la reputazione della FIBA sia del massimo livello. Credono nella FIBA“.
In seguito, Garbajosa non ha usato mezzi termini per definire lo stato del basket europeo: “Credo che 13 club non possano decidere il destino di altri 600 in Europa. E se guardiamo all’impatto globale delle finestre, che si giocano in tutto il mondo, ecco fatto. Ci sono, purtroppo, visioni diverse su questo. Noi pensiamo che le selezioni nazionali e le leghe nazionali siano imprescindibili nella pallacanestro. Su tutto quello che non è calendario che favorisca la loro crescita non possiamo essere d’accordo. Credo che la correlazione di interessi è ciò che darà valore a tutti. C’è una parte di interessi commerciali in Europa ancora non sfruttata, e questo va fatto aprendo il margine di sviluppo del basket là dov’è presente“.
Inevitabile parlare delle Final Four di Eurolega fuori dell’Europa, ad Abu Dhabi: “Non è un’eresia perché nello sport non esistono eresie, ma non mi piace. Non mi sento a mio agio. Questa è una decisione di Euroleague Basketball, non sta a me giudicarla. Credo che ci siano molti luoghi in Europa per fare le Final Four. So che non è nulla di paragonabile perché il livello di sviluppo delle competizioni è enormemente diverso, ma noi faremo le Final Six di Eurolega femminile a Saragozza perché abbiamo visto che in un anno, in Coppa del Re, c’erano 10.000 persone quando giocava Saragozza e ce n’erano 7.000 quando giocavano altre squadre. Crediamo che per le imprese europee e spagnole Saragozza possa essere un buon luogo dove andare per tre anni. Se devi andar via dal tuo continente vuol dire che c’è qualcosa che non stai facendo bene. L’Europa è un continente di pallacanestro, pieno di opportunità“.