La Nazionale italiana di nuoto ha concluso con nove medaglie la propria avventura nei Mondiali 2024 in vasca corta. A Budapest (Ungheria) il Direttore Tecnico, Cesare Butini, ha deciso di dare il via al nuovo corso, volendo coinvolgere un gruppo di giovani ed esordienti a livello internazionale per iniziare il lungo percorso che porterà alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.
Il bilancio nello specifico è stato il seguente: 1 oro, 5 argenti e 3 bronzi. Da chi dei medagliati aspettarsi lo stesso in vasca lunga? Sempre complicato fare questo ragionamento. Di sicuro, la 4×100 stile libero maschile (argento in vasca corta) è una garanzia e ha le possibilità di dar seguito alla propria tradizione sul podio nelle massime competizioni internazionali (dal 2021 a oggi). Una considerazione frutto anche di un possibile ricambio generazionale che potrebbe arrivare grazie a Carlos D’Ambrosio, classe 2007 e atleta di grande talento.
Rimanendo in tema di staffetta, si può fare un ragionamento simile per la mista maschile, specie se i grossi calibri saranno nuovamente disponibili, in riferimento a Nicolò Martinenghi e a Thomas Ceccon, augurandosi anche Ludovico Viberti e Simone Cerasuolo riescano a esprimersi al meglio nella piscina da 50 metri, parlando dello stile a rana.
Parlando della 4×200 stile libero uomini di bronzo in Ungheria, sarà più complicata la trasformazione in vasca lunga anche se il gruppo di giovani guidato da D’Ambrosio e da Alessandro Ragaini fa ben sperare. Relativamente alle prove individuali, l’argento di Simona Quadarella nei 1500 sl è una conferma delle straordinarie attitudini della romana, ma come si è visto alle Olimpiadi il livello è sempre più alto ed esprimere i suoi migliori tempi non è bastato per ambire al podio. Vedremo se sotto la gestione di Gianluce Belfiore Simona saprà ancora salire di livello.
In relazione poi ad Alberto Razzetti e Lorenzo Mora, il ligure ha già dimostrato di essere molto competitivo anche in lunga, ricordando l’argento nei 200 farfalla e il bronzo nei 200 misti ai Mondiali di Doha di quest’anno. Certo è che la concorrenza è molto ampia e già la presenza di Leon Marchand è garanzia di grande difficoltà. Tuttavia, il “Razzo” è un atleta che continua a progredire e quindi i podi nei 200,400 misti e nei 200 farfalla potrebbero riflettersi anche nella rassegna iridata a Singapore dell’anno venturo. Per Mora, invece, la questione cambia molto in quanto i 200 dorso in vasca lunga sono quasi un altro sport rispetto alla vasca corta per la grande incidenza di subacquee e virate. Difficile pensare che quell’argento mondiale nella piscina da 25 metri possa esserci anche in quella da 50.