La tappa di Annecy-Le Grand Bornand sarà l’ultima del 2024 per quanto concerne il massimo circuito del biathlon. Ovviamente, l’edizione corrente della Coppa del Mondo é ancora nella propria fase iniziale e si compirà solo nel mese di marzo 2025. Cionondimeno, ragionando sull’anno solare anziché sulla stagione, va rimarcato come l’appuntamento francese rappresenti una sorta di last call per Dorothea Wierer.
L’altoatesina non sale sul podio di una gara di primo livello ormai dal 12 marzo 2023, giorno in cui si impose nella mass start disputata sulle nevi di Östersund. Questo significa che, a meno di un piazzamento nelle prime tre posizioni nell’impianto destinato a ospitare le competizioni olimpiche del 2030, il 2024 è destinato a diventare il primo anno solare dal 2013 senza la sudtirolese sul podio di una gara individuale.
Restano tre cartucce da sparare (la sprint di venerdì 20, l’inseguimento di sabato 21 e la partenza in linea di domenica 22) per centrare almeno una top-3, in maniera tale da proseguire una striscia cominciata nel 2014 a Pokljuka e protrattasi per un decennio scarso. Allo scopo di farlo diventare abbondante, servirà però qualcosa in più di quanto espresso sinora tra Kontiolahti e Hochfilzen, soprattutto nella precisione in piedi.
Non si tratta di un cruccio da cui dipendono le sorti di una stagione, sia chiaro. L’impressione è che l’appuntamento con il ritorno di Dorothea sul piedistallo più ambito del panorama sportivo sia solo una questione di tempo. Semplicemente si pone l’accento su una dinamica sintomatica della longevità agonistica di un’atleta che mai avrebbe pensato di avere una carriera così lunga.
Se Wierer non centrerà la top-3 ad Annecy-Le Grand Bornand, incassando primo anno solare privo delle cerimonie più prestigiose da quando era poco più di una ragazzina, sarà ancora più bello festeggiarla alla sua risalita sui gradini della gloria agli albori del 2025. Perché se non saranno le nevi francesi a riconsegnarle una gioia, potranno indubbiamente esserlo quelle tedesche di Oberhof e Ruhpolding o – al più tardi – quelle di casa di Anterselva.