Cornelia Huetter, 9: non è stata la migliore in nessuno degli intertempi. Ha vinto con la costanza: solidissima sia nei curvoni tecnici del ripido sia nella pura scorrevolezza. A 32 anni l’austriaca sta vivendo di gran lunga la fase migliore della carriera e potrebbe diventare una mina vagante anche per la classifica generale, se consideriamo che il superG è la sua specialità preferita e già domani potrebbe andare a caccia del bis. Certo, le manca una terza disciplina.
Sofia Goggia, 8,5: non è da tutti rientrare dopo un grave infortunio ed essere subito lì a giocarsi la vittoria, peraltro sfiorata per soli 16 centesimi. In termini di velocità pura e scorrevolezza ci siamo: il feeling con i materiali è già ottimo. Sul ripido la bergamasca non è dispiaciuta, ma è apparsa a tratti guardinga, anche a causa della lunga inattività. Comunque un inizio ottimo. Il superG di domani ci chiarirà quale ruolo potrà recitare la 32enne in questa stagione.
Lara Gut-Behrami, 7,5: i problemi fisici sono alle spalle. Il podio odierno è utile a rilanciare la candidatura per la classifica generale: l’elvetica, considerando l’infortunio occorso a Mikaela Shiffrin, è la naturale favorita per la Coppa del Mondo assoluta. Nessuna può vantare la sua continuità di rendimento in tre diverse specialità.
Lauren Macuga, 8: non è una sorpresa, perché aveva impressionato sia in prova sia nelle gare FIS della scorsa settimana a Copper Mountain. Gli Stati Uniti potrebbero aver trovato l’erede di Lindsey Vonn, che rientrerà a St. Moritz. Brava tecnicamente e anche molto scorrevole: Macuga ha tutto per sfondare. Inoltre ha soli 22 anni: nello sci di oggi è una bambina.
Ricarda Haaser, 9: un risultato pazzesco per la gigantista austriaca, quinta con il pettorale n.37. In discesa non era mai andata oltre un nono posto, ma stiamo parlando di quasi 6 anni fa…Che sia iniziata anche per lei una seconda vita agonistica?
Marta Bassino, 7: meglio nella velocità che in gigante. Peraltro era già accaduto anche nella passata stagione, dunque non è escluso che anche la piemontese stia vivendo una metamorfosi in questo senso. Tra le porte larghe è alle prese con importanti problemi di materiali. Oggi è stata la migliore in assoluto sul ripido: nessuna ha dipinto le curve come la classe 1996. Poi, come di consueto, è arrivata la paga nei tratti dove contava la scorrevolezza. Domani un risultato importante in superG potrebbe consentirle di imprimere una svolta alla stagione. La settima piazza in discesa rappresenta una buona base di partenza.
Federica Brignone, 5,5: non è riuscita a fare la differenza come si sarebbe aspettata del tratto più tecnico della pista. Poi una piccola sbavatura le ha fatto perdere tanta velocità prima dell’imbocco della seconda parte più filante. Il dolore al dente con cui ha convissuto in questi giorni potrebbe averla condizionata. Se però davvero punta a vincere la Coppa del Mondo generale, allora i 29 punti odierni appaiono un bottino piuttosto magro.
Laura Pirovano, 6: scia bene, ma le manca sempre qualcosa per spiccare definitivamente il volo. Potrebbe bastare veramente una singola scintilla per accendere la miccia. Oggi chiude a ridosso delle top10.
Roberta Melesi, 6,5: 18ma con il pettorale 42. Ha denotato evidenti progressi tecnici. E in superG potrebbe fare ancora meglio.
Elena Curtoni, sv: era al rientro dopo un anno. Chiude 24ma a 2 secondi. Ci vorrà pazienza per tornare quella di prima: non tutte sono Sofia Goggia.
Sorelle Nadia e Nicol Delago, 5: purtroppo passano le stagioni, ma i limiti tecnici sono sempre gli stessi. Una buona scorrevolezza non basta più nello sci moderno, soprattutto se il gap nelle sezioni tecniche assume sovente contorni biblici.