Ogni giorno ne spunta una…Stiamo parlando delle affermazioni di una certa gravità contro Jannik Sinner e il suo status di n.1 del mondo. La piattaforma X, in particolare, pullula di utenti che non trovano miglior modo quello di sfogare un po’ di risentimento nei confronti dell’altoatesino, reo di essere stato trovato due volte positivo al Clostebol e di non essere stato sanzionato a dovere.
Il ragionamento è molto chiaro: “Sei positivo al test, devi essere squalificato senza se e senza ma“.Detto che il procedimento con il TAS è ancora in corso, ma questo è il “Nick Kyrgios pensiero“, che da quando è uscita la sentenza dell’ITIA porta avanti una sorta di crociata sui social e adesso a dare manforte ci ha pensato anche chi in passato è stato n.1 del mondo, seppur non per così tanto tempo. Stiamo parlando del russo Yevgeny Kafelnikov.
A margine anche di quanto accaduto anche con la polacca Iga Swiatek, trovata positiva anche lei in un test antidoping alla trimetazidina, l‘ex giocatore non ha usato mezzi termini: “Dovrebbe esserci una squalifica a vita per chiunque venga sorpreso a usare sostanze proibite! – il tweet, approvato da Kyrgios -. Nessuna scusa e tolleranza zero, non importa chi sei!!!! E la parte più triste di tutto questo è che i giocatori giovani ed emergenti (12-16 anni) guardano i loro idoli e pensano che forse è normale usare steroidi in futuro e farla franca. I giocatori attuali danno il cattivo esempio alle giovani generazioni”.
It should be LIFE ban for anybody who gets caught using ban substances! NO excuses and ZERO tolerance no matter who your are!!!!
— Kafelnikov Yevgeny (@KYevgeni) November 29, 2024
— Nicholas Kyrgios (@NickKyrgios) November 30, 2024
Considerazioni assolutamente fuori luogo, specie dopo l’intervista all’Equipe Olivier Niggli, direttore generale WADA, favorevole a discutere, in presenza di casi come quelli di Swiatek e Sinner, la problematica della contaminazione.