Adriano Panatta si è esposto nel corso dell’ultima puntata della Domenica Sportiva, in onda su Rai 2 HD. Il campione degli Internazionali d’Italia e del Roland Garros del 1976, nonché tra i fautori del successo in Coppa Davis di quello stesso anno, ha espresso una breve e chiara valutazione sul fenomeno “Sinner” nel nostro Paese.
Non ci sono dubbi che i risultati ottenuti dall’altoatesino (n.1 del mondo) abbiano attirato le attenzioni di una fetta importante di appassionati e non. In questa maniera, se ne parla maggiormente e le considerazioni arrivano anche da chi si è approcciato al tennis da poco.
“Non abbiamo mai avuto un campione di tennis di questa portata, checché ne dica qualcuno. Questo ragazzo ormai è diventato un esempio e un catalizzatore d’attenzione“, il pensiero di Panatta, che ha aggiunto: “Molti ragazzi parlano di tennis come del loro sport previsto, che non è vero, ma lo fanno perché Jannik si è conquistato questo status“.
Una situazione che fa pensare ai tempi di Alberto Tomba nello sci alpino, quando l’Italia intera si fermava per una sua discesa. Tuttavia, la diffusione del tennis su larga scala ha delle ricadute mediatiche ben superiori rispetto a quello che è accaduto ai tempi del campione emiliano. In questo senso, quanto affermato dall’ex giocatore nostrano non è contestabile.