La stagione del grande tennis è nei fatti terminata (anche se durante questa settimana si disputeranno gli ultimi quattro tornei del circuito Challenger) e il ranking ATP maturato al termine dell’annata agonistica servirà nei fatti a determinare quali saranno le trentadue teste di serie agli Australian Open, il primo Slam della prossima annata agonistica che andrà in scena dal 12 al 26 gennaio sul cemento di Melbourne. Jannik Sinner si presenterà all’appuntamento da numero 1 del mondo con il chiaro intento di difendere il titolo.
Il fuoriclasse altoatesino, che nel 2024 è stato capace di vincere anche US Open e ATP Finals (oltre alla Coppa Davis e a tre Masters 1000), sarà tra i grandi favoriti della vigilia e ha tutte le carte in regola per rendersi protagonista di un bis in terra oceanica, ma il cammino potrebbe rivelarsi decisamente ostico. Se Alexander Zverev, Carlos Alcaraz, Taylor Fritz, Novak Djokovic e Daniil Medvedev sono gli avversari più temibili per la fase calda della competizione, il fuoriclasse altoatesino dovrà stare molto attento anche ai primi turni.
Nei primi due incontri, infatti, si troverà di fronte un rivale che non è tra i primi 32 della graduatoria mondiale e c’è una potenziale insidia che fa davvero paura: il derby con Matteo Berrettini, insieme a cui è stato assoluto mattatore la scorsa settimana a Malaga alzando al cielo l’Insalatiera. Il romano è infatti numero 34 del mondo con 1.380 punti (sarà questo il suo ranking ufficiale lunedì 2 dicembre, il sorpasso ai danni di Nuno Borges può ritenersi già effettivo) e quindi potrebbe essere un rivale di Sinner già all’esordio.
Sarebbe il rivale più pericoloso di tutti a quell’altezza della competizione, altri ostacoli da evitare potrebbero essere l’olandese Tallon Griekspoor e il tedesco Jan-Lennard Struff. Sinner e Berrettini si sono affrontati due volte in carriera, l’altoatesino ha vinto entrambi i precedenti: 6-4, 6-3 nei sedicesimi di finale del Masters 1000 del Canada nel 2023 e 7-6(3), 7-6(4), 2-6, 7-6(4) al secondo turno di Wimbledon nel 2024.