Forse nessuno gli dava realmente una possibilità nell’intero match, e meno che mai nella prima partita. Invece Ding Liren torna a brillare, e lo fa proprio nel momento giusto. Dopo 14 anni torna a esserci una vittoria nella partita d’apertura del match per il Campionato del Mondo. La mette a segno il cinese, e oltretutto lo fa con il Nero, contro un Gukesh Dommaraju che perde il controllo di qualsiasi cosa (tempo compreso) nella seconda parte del confronto. Domani, a Singapore, si ripartirà dall’1-0 per il Campione del Mondo in carica, e questo era l’esito più inatteso in assoluto. Vero è che un match da 14 partite è lunghissimo, ma siamo già al primo momento potenzialmente importantissimo a tutti i livelli.
Si era speculato su tutte le possibilità in apertura dei due giocatori, ma Ding, con il Nero, a 1. e4 di Gukesh risponde con 1. e6, ed è la quarta volta di una Difesa Francese nella prima partita di un match valido per il titolo mondiale. Nelle precedenti tre, sempre risultati decisivi. A entrare in un ramo non notissimo della variante classica è Gukesh, che gioca 6. Cce2 invece dell’usuale 6. Cf3. Variante, questa, che col Bianco portò bene a Vishy Anand in un altro match mondiale, quello del 2000 contro Shirov (FIDE, ben prima della riunificazione).
Ding fa subito capire di non voler badare troppo alla conservatività, e cerca subito di impostare un attacco sul lato di Donna, mentre Gukesh fa lo stesso sul lato di Re. La chiave è la naturale, ma forse avventata 12… a3 che consente al Bianco di prendere pieno possesso del centro della scacchiera con interessanti prospettive d’attacco, anche se non immediate. Il vero problema del cinese, però, è il tempo: se già alla 7a mossa aveva pensato quasi mezz’ora, nel complesso dopo 11 è sotto l’ora a disposizione per le successive 29, il che sembrerebbe portare a un quasi assicurato sfacelo successivo.
Quasi, però, non vuol dire con certezza. E allora il primo vero cambiamento di fronte arriva alla 19a, quando il campione in carica riesce a far entrare il Cavallo in b2, creando un primo problema alla posizione del Bianco. L’indiano prova a creare controgioco spingendo il pedone f, ma questo gli si ritorce contro: la passiva 22. De1 porta improvvisamente il Nero ad avere un attacco molto potente contro un Re che ha solo i pezzi a poterlo difendere. Oltretutto, Gukesh, dall’enorme vantaggio che si ritrovava a inizio partita, si ritrova ad avere sempre più problemi con il tempo, fino ad avere soli 45 secondi per arrivare alla 40a mossa.
Già nei guai per aver (probabilmente) sbagliato l’ordine di mosse inteso alla 30a per organizzare un altro controgioco sulla colonna f, il numero 5 del ranking mondiale finisce per deteriorare irrimediabilmente la propria posizione: Ding, con il Nero, è ovunque, tra pezzi ben piazzati, Re bianco esposto e posizione che non lascia nessuna possibilità all’avversario di reagire. Il risultato ovvio è l’abbandono di Gukesh alla 43a. E comincia così, nel modo più inaspettato e imprevedibile, il match di Singapore. A questo punto, ci si può solo aspettare di tutto. E c’è un particolare in più: da quasi un anno Ding non vinceva una partita a cadenza classica. L’ha fatto nel momento più importante.