La Coppa del Mondo femminile di salto con gli sci scatterà nel fine settimana del 22-24 novembre da Lillehammer. Si parte dalla Norvegia, la stessa nazione in cui l’annata 2024-25 vivrà il proprio appuntamento clou, ovverosia i Mondiali, programmati a Trondheim dal 27 febbraio all’8 marzo.
L’Italia è reduce da un’estate trionfale. Lara Malsiner si è fregiata del successo nella classifica generale del Grand Prix, precedendo peraltro Annika Sieff. Si tratta di un risultato legittimo e da celebrare, ma al tempo stesso figlio di una serie di circostanze favorevoli di cui si è già spiegato con dovizia di particolari in una monografia pubblicata a inizio ottobre. I concetti ivi espressi sono tuttora validi e possono essere recuperati cliccando sul link inserito nel paragrafo precedente.
Dunque, cosa aspettarsi dal movimento azzurro? Innanzitutto va sottolineato come si possa contare su due punte, le già citate Malsiner e Sieff. La prima, classe 2000 proveniente dalla Val Gardena, è ormai una veterana del massimo circuito nonostante la giovane età. Si sa come sia una saltatrice dalle innate qualità naturali, soprattutto legate alla spinta. Le lacune di carattere aerodinamico faticano, invece, a essere colmate.
È innegabile come la sudtirolese abbia subito un regresso in termini di risultati, poiché il livello tenuto fra il 2018 e il 2020 è stato più alto rispetto a quello espresso nel decennio corrente. Tuttavia, il salto con gli sci è una disciplina dove l’età è relativa e dove si fa sempre in tempo a recuperare il bandolo del filo di Arianna, anche se ci si perde in un labirinto apparentemente senza uscita.
L’attuale versione di Lara Malsiner può ambire a chiudere quante più gare tra 11° e 20° posto, effettuando qualche occasionale puntata nella top-10. Il potenziale è però più elevato. Starà a lei e, soprattutto, ai tecnici dai quali è seguita trovare la chiave di volta per esprimerlo appieno. Se ci dovesse riuscire, assisteremmo a una moltiplicazione dei suoi piazzamenti fra le prime dieci e, magari, a qualche carezza al podio.
La fascia di classifica 11-20, con la prospettiva di issarsi talvolta in posizioni dalla cifra singola, dovrebbe rappresentare l’habitat naturale di Sieff, classe 2003 trentina, capace di effettuare con successo la specializzazione dalla combinata nordica al salto con gli sci. Il 2023-24 ha rappresentato un’annata di proficuo apprendistato. Ora l’aspirazione è di salire ulteriormente di livello, cercando quanti più ingressi possibili nelle “dieci”.
Sulla carta, il terzo violino della squadra è Jessica Malsiner, classe 2002 e sorella minore di Lara. L’altoatesina ha vissuto un’estate complicata, ma ha già dimostrato di essere saltatrice soggetta ad alti e bassi prestazionali. Non è escluso che un’opaca stagione su plastica possa, (non troppo) paradossalmente, essere prodromo di un inverno positivo. Nel suo caso, dovrebbe essere considerato tale un 2024-25 da habitué della zona punti, con picchi da prime 15.
C’è, inoltre, curiosità attorno a Martina Ambrosi. Nata nel 2001 in Trentino, c’è chi l’ha sempre considerata una ragazza di prospettiva. Sinora poco valorizzata, si è però proposta su livelli a lei sconosciuti in passato durante i mesi estivi. La speranza è che lo scenario si ripeta nelle prossime settimane. Se così dovesse essere, l’Italia avrebbe per le mani una quarta atleta da top-30.
Infine, ci sono altre azzurre in rampa di lancio, capitanate da Martina Zanitzer e Noelia Vuerich. Stiamo tuttavia parlando di teenager ancora da formare appieno. Si vedrà quale potrà essere la loro competitività e se potranno trovare celermente ‘diritto di cittadinanza’ in Coppa del Mondo.