In MotoGP è tempo di fare conti e calcoli, perché Jorge Martin ha il titolo mondiale in pugno. Come si suole dire, “può perderlo solo lui”. Allo spagnolo sarà sufficiente fare il proverbiale compitino per chiudere la contesa in proprio favore. D’altronde, può tranquillamente permettersi di accontentarsi di piazzamenti.
Partiamo da un presupposto. L’ex aequo gli direbbe male, poiché in caso di parità, la discriminante per romperla è il numero di vittorie nei Gran Premi. Sotto questo aspetto, Martinator ne assomma solo 3. Viceversa, Pecco è passato per primo sotto la bandiera a scacchi domenicale ben 9 volte. Quindi il madrileno, per imporsi nel Mondiale, deve giocoforza avere un punteggio superiore a quello del piemontese.
Il numero magico è 34. Tanti sono i punti necessari a Martin per laurearsi campione anche nell’eventualità che Bagnaia vinca i due Gran Premi e la Sprint rimanenti. Se questo scenario dovesse verificarsi, il piemontese raggiungerebbe quota 498. Pertanto, l’attuale battistrada dovrebbe portarsi dai 465 punti attuali ai cruciali 499.
MotoGP, cadute e scarso feeling con le Sprint. Così il Mondiale di Bagnaia è quasi scappato via
Come? Sostanzialmente con un podio e due quarti posti. I 34 punti possono essere marcati giungendo quarto nei due GP domenicali e secondo nella Sprint restante, oppure grazie a un terzo posto in una gara piena e altre due quarte posizioni. Le prospettive di Jorge sono ben chiare, insomma. Considerati i valori in campo, per fare peggio di quarto dovrebbe mettersi in mezzo una variabile impazzita.
Ovviamente, si ragiona sull’estremo caso in cui Bagnaia vinca tutti i tre eventi ancora in programma. Se non dovesse accadere, allora quel numero magico scenderebbe da “34” a un valore ancor più basso…