Flavio Cobolli, in un’ora e 2 minuti, abbandona al terzo turno il Masters 1000 di Shanghai. Lo elimina Novak Djokovic, in una partita sostanzialmente mai in discussione, come si evince anche dal durissimo punteggio finale: 6-1 6-2. Al serbo tocca ora il russo Roman Safiullin, vincitore dopo oltre tre ore e qualche controversia sull’americano Frances Tiafoe, il quale perde (decisamente) il controllo a fine match, ma su come apostrofi il giudice di sedia si apre un’altra storia.
Quella legata a Cobolli, invece, parla semplicemente di un giocatore che solo nel primo turno di battuta di Djokovic riesce a tenere l’urto, portando il 24 volte campione Slam ai vantaggi. Subito dopo, però, la differenza di peso di palla si fa sentire eccome, il tutto con aggiunta la voglia di fare il massimo possibile dell’italiano. Che, però, si trasforma in tanti, troppi errori e ben pochi vincenti (saranno 6 a fine match). Risultato: 6-1 mai in discussione.
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Nel secondo parziale Djokovic sostanzialmente regala pochissimo al servizio, mentre Cobolli continua a faticare tanto. Quasi emblematico il break che porta l’ex numero 1 del mondo sul 5-2, con un rovescio lungolinea nel quale c’è molto di ciò che è l’uomo che detiene il record di settimane in vetta al ranking ATP. Alla fine i due si salutano cordialmente a rete, in quello che è uno tra i match più rapidi del torneo.
Con questa vittoria, peraltro, Djokovic raggiunge anche (per ora) un ulteriore record: da quando (1990) esistono i Super 9/Masters Series/Masters 1000, Djokovic ha vinto l’82,02% delle partite, superando Rafael Nadal attualmente fermo all’82%. In particolare, il record vittorie-sconfitte del serbo è di 406-89, quello dello spagnolo di 410-90.