Hyundai Motorsport avrà tra qualche settimana l’occasione di vincere con Thierry Neuville il titolo piloti nel FIA World Rally Championship. Il marchio coreano, ad un passo da battere Toyota anche nella classifica costruttori, guarda però al futuro che potrebbe non essere al rally.
Cyril Abiteboul, team principal di Hyundai in passato presente anche in F1, sta guidando una lenta ed inesorabile rivoluzione per il costruttore asiatico che recentemente ha confermato l’impegno con un prototipo LMDh eleggibile per gareggiare nel FIA World Endurance Championship (24h Le Mans) e/o nell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship.
Non vi sono ancora le date del debutto in pista, ma sicuramente Hyundai sarà presente nel panorama delle competizioni di durata per la prima volta della propria storia con il brand di lusso Genesis. La notizia era nell’aria da tempo, ma la conferma ufficiale è arrivata solamente nell’ultimo periodo.
Un programma ad alto livello nella classe regina del Mondiale Endurance e nella 24h Le Mans richiede uno sforzo economico notevole che difficilmente si combina con il Mondiale Rally e con i tanti programmi clienti che Hyundai ha all’attivo nelle competizioni riservate alle auto turismo (TCR).
Il 2026 appare come l’anno del debutto di questo nuovo progetto targato Genesis, ma il tutto potrebbe ritardare di dodici mesi. Hyundai, a differenza di Porsche, BMW, Ferrari o altre case coinvolte nel FIA WEC o nell’IMSA non ha una struttura pronta da poter utilizzare. Stiamo parlando di una dimensione completamente da esplorare per il noto costruttore di Seul, diametralmente opposta anche al mondo ben conosciuto delle auto turismo.
Come Toyota, anche Hyundai potrebbe continuare con il Rally e contemporaneamente impegnarsi altrove. La conferma però del contratto per Thierry Neuville di un solo anno, solitamente accordi di questo calibro non sono di una singola stagione, non è però da sottovalutare e potrebbe valere molto di più di una semplice supposizione.
Resta in ogni caso certa una cosa: l’eventuale abbandono in veste ufficiale dal Mondiale Rally di Hyundai sarebbe un colpo durissimo per il movimento che attualmente si trova solamente due marchi attivi a tempo pieno e Ford che gareggia privatamente con M-Sport. I costi sono sempre più alti e non è facile attirare dei nuovi marchi nel breve termine dopo oltre quattro anni in cui nulla è cambiato.