Jannik Sinner si è imposto come il numero 1 incontrastato: l’altoatesino ha trionfato allo US Open 2024 con una cavalcata eccezionale, nella quale ha mostrato la superiorità rispetto a tutta la concorrenza. Si tratta del suo secondo Slam della stagione e della carriera, che lo consolida ulteriormente alla prima posizione del ranking ATP. Ora arriverà il finale di stagione, ma a prescindere si tratterà di un 2024 da ricordare per l’azzurro.
Durante la trasmissione Tennismania, approfondimento sul tennis condotto da Dario Puppo, è intervenuto il giornalista e opinionista di Eurosport Guido Monaco a commentare questo trionfo: “Con Sinner sta diventando facile fare i pronostici e questo dà la dimensione di quanto sia diventato forte, stabile e solido. Ieri (domenica, ndr) ha fatto molta strada, ha corso tanto rispetto al suo avversario. Ha perso solo cinque punti sulla prima palla, se questo è servire male come dice qualcuno… Gli avversari devono sperare che lui non sia sempre questo, sennò è quasi impossibile”.
Monaco ha sottolineato la qualità espressa al servizio da Sinner: “La leggenda che lui serva male sarebbe da sfatare, la prima palla è micidiale. Non essendo un battitore naturale, è normale che a volte la percentuale di prime palle si possa abbassare. Per come serve Sinner, il 50% non è male e in giro non vedo giocatori che servono con percentuali impressionanti: ad esempio Alcaraz ha un servizio che va e viene. Fritz ha provato ad attaccargli la seconda palla, ma è successo molto raramente e spesso non ci è riuscito. Quando mette la prima in campo Sinner domina, ha un servizio eccezionale. Non è un battitore naturale, ha fatto diversi cambiamenti, è normale ci sia una differenza tra prima e seconda. Non so quanto potrà avere stabilità nelle percentuali, dipenderà dalla tensione.”.
Sulla capacità nel leggere i momenti del match e la resistenza fisica: “Il fatto che abbia risposto a volte da lontano è un segno di ulteriore intelligenza, di saper leggere il momento. Se non sbaglia la risposta di rovescio sul 3-2 15-40 del terzo set, la partita è finita e rifinita, poi quando l’ha voluta vincere l’ha comunque vinta. Una prestazione spaventosa, ha alzato il livello in finale e non si è fatto scalfire dall’ambiente, anzi l’ha spento. Ha mosso Fritz, l’ha preso a pallate. Nei tornei che contano Sinner va in crescendo come i grandissimi: dopo due settimane di torneo è arrivato in finale e stava da Dio”.
Una considerazione sullo stile di gioco espresso: “Non so quanto la partita di ieri possa avvicinare i neofiti del tennis a questo sport, è stato solo un disintegrare la palla. Il ritmo è stato altissimo, non c’era neanche tempo per venire sotto. Non è una critica, è semplicemente un mio gusto. Tutti nei primi dieci potrebbero esprimere un tennis diverso e più completo, forse meno noioso. In alcune situazioni è incredibile non venire a rete a chiudere e complica alcuni scambi, sono resi più duri. Non solo Sinner, ma spero che tutti facciano questo passo in avanti”.
Sulla differenza mostrata in campo rispetto a Fritz: “Ha capito spesso il momento, anche quando Fritz serviva bene umilmente si è messo dietro e l’ha sorpreso. Chiaramente non si può portare Sinner fuori dalla zona di comfort, non si può chiedergli di incartare Fritz come fece Musetti, ha armi diverse. Detto questo è ingiocabile, è impressionante, la forbice è stata veramente ampia, anche più di quello che raccontano i numeri. Fritz per primo sentiva la differenza in campo, nel game del 5-4 del terzo esordisce con un doppio fallo. L’aspetto incredibile è che Sinner non ha minimamente sentito l’atmosfera, la tensione, il contesto”.
Sulle polemiche che hanno accompagnato questo successo e l’importanza del suo team: “Bisogna uscire dal guscio italiano, è un fenomeno internazionale, non bisogna fare paragoni. Lascerei stare queste polemiche, Jannik insegna ad essere superiori a queste chiacchiere e a lasciar perdere. Non c’è bisogno di dire dov’è Kyrgios o dov’è Pietrangeli: piuttosto godiamoci questa vittoria. Un altro aspetto importante per Sinner è il fatto di essere riuscito a ricostruire un ambiente familiare: quando stai fuori in giro per il mondo dai sei agli otto mesi, devi riuscire a metterti intorno le persone giuste e costruirti un ambiente e una bolla il più possibile sana, come se si fosse a casa nella normalità”.
Infine, a proposito delle potenzialità di Sinner e la costanza mostrata in questa stagione: “Non firmo per dieci Slam, ma neanche ci sputiamo sopra: sono pronostici sempre difficili da fare. Il numero 1 di Sinner è incontestabile, è padrone del circuito: hanno vinto due Slam quest’anno come Alcaraz, ma tutti i punti in più che ha raccolto raccontano la sua continuità. Al netto di tutti i problemi e infortuni, Sinner non ha bucato praticamente un appuntamento: la sua costanza è stata nettamente superiore a quella di Alcaraz. In questo momento Alcaraz è più un giocatore da Classiche, fa più fatica a far classifica, se vogliamo fare un paragone ciclistico”.
Un commento anche sulla vincitrice del torneo femminile, Aryna Sabalenka: “Si può immaginare gestioni più diverse della tensione tra Sabalenka e Sinner? Eppure i due negli Slam in questa stagione hanno raggiunto gli stessi risultati. Quello che mi impressiona di Sabalenka è il coraggio, tira tutto, attacca anche nei momenti importanti. A lei capita di sciogliersi, ma poi si mette a posto, passa oltre e ti porta via. Ha una sorta di doppia personalità: così aggressiva e selvaggia in partita, così dolce e simpatica fuori. E’ davvero una grandissima campionessa, non c’è più niente da dire“.